Unghie finte al gel e rischio tumori: cosa c’è da sapere

Un recente studio americano parla di rischio di cancerogenicità per chi usa le unghie finte al gel. La dermatologa: «Da tempo si indaga». Ecco le precauzioni da seguire



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Unghie al gel sì o no? Non c’è dubbio che piacciano, perché permettono di sfoggiare una manicure perfetta e di lunga durata, ma potrebbero avere effetti collaterali nocivi per la salute. L’ultimo allarme è dovuto a uno studio condotto dalla University of California di San Diego, che avrebbe indicato un rischio di cancerogenicità, legato soprattutto all’uso delle lampade UV per indurire le unghie artificiali. Queste ultime, inoltre, sono finite al centro dell’attenzione anche in Italia, dopo che la dirigente di un istituto in provincia di Torino le ha vietate a scuola.

Ma davvero possono essere pericolose? Ecco le risposte di Norma Cameli, responsabile di Dermatologia correttiva e rigenerativa dell’Istituto Dermatologico San Gallicano - IRCCS, di Roma.

Lo studio e il rischio di cancerogenicità delle unghie al gel

Ad indagare gli effetti del ricorso alle unghie al gel è stato un gruppo di ricercatori americani, guidati da Maria Zhivagui, che ha condotto un esperimento su cellule umane in vitro, per capire se i raggi ultravioletti utilizzati dalle lampade per l’asciugatura delle unghie finte possono avere conseguenze per la salute.

I dati dello studio, pubblicati sulla rivista Nature Communications, hanno mostrato che l’esposizione alla luce UV – in particolare di tipo A - per una sessione di 20 minuti era collegata al decesso dal 20% al 30% delle cellule esposte, mentre tre sessioni da 20 minuti hanno portato la percentuale al 65%-70%. In realtà anche i campioni restanti si sono dimostrati soggetti a mutazioni del Dna, in modo coerente a quanto avviene con il tumore della pelle. Cosa significa?

Stop alle unghie al gel?

In effetti fin dal 2017 aveva suscitato non poco allarme la storia di una ragazza inglese che, abituata a usare le unghie al gel, aveva visto comparire sotto le unghie alcune macchioline che l’avevano preoccupata. Una di queste si era poi rivelata un melanoma. Nel 2013, invece, uno studio scientifico condotto dagli esperti della School of Medicine di New York aveva parlato di rischio di cancerogenicità legato alla manicure permanente o semipermanente.

«Se ne parla da molti anni e ogni tanto il tema torna d’attualità. In realtà non ci sono veri studi che comprovano questo pericolo. Ciò che è vero è che i “fornetti” che si usano per polimerizzare il gel, cioè indurirlo, emettono radiazioni ultraviolette, sia al led che UV, quindi soprattutto raggi di tipo A», spiega la dermatologa. «Come per altre lampade, come quelle abbronzanti, c’è quindi un rischio cancerogeno, che aumenta in caso di pratiche ripetute. Come precauzione è utile applicare un filtro solare, quindi una crema sulle mani, oppure utilizzare dei guantini. È giusto porre attenzione, quindi, ma senza allarmismi».

Unghie al gel, a cosa stare attente

Chi è più a rischio, dunque, nel ricorso alle unghie artificiali? «Va chiarito che non esiste alcuna limitazione di legge nell’uso di questi prodotti, anche se i grandi marchi di smalti al gel ne suggeriscono l’impiego dai 16 (o persino 18) anni in su, ma si tratta soprattutto di una forma di autotutela», dice Cameli. «È anche vero che 12-13 anni sono pochi, come nel caso delle ragazzine della scuola piemontese alle quali sono state vietate le unghie al gel».

Il riferimento è all’istituto comprensivo di Alpignano, in provincia di Torino, dove la dirigente ha vietato le unghie finte a scuola. In quel caso, però, si tratta soprattutto di una precauzione per la sicurezza di tutti gli studenti.

Il caso torinese

«Tantissimi esperti del settore sconsigliano una ricostruzione sotto i 18 anni. Su alcune nostre alunne della secondaria abbiamo notato un'eccessiva lunghezza, cosa che può inficiare anche la valutazione sui compiti che svolgono in classe», aveva spiegato la preside Silvana Andretta al quotidiano La Stampa, aggiungendo: «Rovinano la salute e possono anche ferire i compagni, se eccessivamente lunghe e appuntite».

«In questo caso il motivo è soprattutto etico (oltreché per non rovinare eventuali disegni e lavori grafici realizzati a scuola)», puntualizza l'esperta. «Quanto alla salute, invece, occorre prestare attenzione a eventuali infezioni e al fatto che, se la rimozione avviene con troppa frequenza o non è effettuata da professionisti seguendo procedure adeguate, le unghie possono diventare più fragili e soggette appunto a rottura o infezione, specie se la pelle intorno è lesionata. Il consiglio, quindi, è di non limitarsi al fai-da-te, soprattutto con le ragazze giovani. Sarebbe meglio che si rivolgessero a un centro estetico, magari accompagnate da un genitore».

Nessun rischio con gli smalti tradizionali

Con gli smalti classici, invece, non si corre alcun rischio di questo genere.

«In questo caso l’unghia non rischia di essere danneggiata, anzi lo smalto tradizionale in qualche modo può essere una protezione», conferma la dermatologa. «A differenza del gel, inoltre, non occorrono solventi particolari o aggressivi. Si riduce anche il rischio di reazioni allergiche, per cui mi sentirei di dire che le unghie finte non sono da bandire, si possono usare in qualche occasione particolare, ma eviterei un uso continuativo e quotidiano, per cui sarebbero da preferire gli smalti classici».


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