di Gianluca Liva, dell’associazione Factcheckers
Sono molti gli account social che hanno diffuso video o fotografie su uno strano fenomeno che si osserva nelle scatolette di tonno al naturale.
In sostanza, dopo avere “lavato” il tonno sotto acqua corrente e dopo averlo setacciato con la carta assorbente, rimuovendo l’acqua in eccesso, non rimarrebbe altro che una strana fibra rosata: lana. È questo il modo con cui il tonno verrebbe adulterato prima di essere messo in commercio.
La bufala nasce qualche anno fa ma solo di recente ha colpito anche alcune marche italiane produttrici di tonno in scatola. Non c’è nulla di vero: dopo averlo lavato e avere rimosso l’acqua è normale che i tessuti del tonno risultino “stopposi” al tatto, al punto da avere una – vaghissima – rassomiglianza con la lana.
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Articolo pubblicato nel n° 20 di Starbene in edicola dal 30 aprile 2019