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San Valentino 2019: cosa significa essere una coppia oggi

San Valentino è l’occasione giusta per riflettere su cosa significhi stare insieme oggi. Cinque importanti esperti di sentimenti ci offrono il loro pensiero

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Love is in the air, l’amore è nell’aria. Soprattutto ora che è San Valentino. Le vetrine si vestono di cuoricini. Il romanticismo impera al cinema (il 14 febbraio esce Un’avventura, film supersentimentale, con Laura Chiatti e le canzoni di Lucio Battisti a far da colonna sonora). Mentre in tv, su RaiTre (o su RaiPlay) le tappe del rapporto di coppia vengono spiegate dallo psicoanalista Massimo Recalcati nelle sette puntate di Lessico amoroso.

E voi come festeggerete San Valentino? Se puntate su una serata davanti alla tv, avete colto il trend. Quest’anno pare sia di moda guardarsi le serie preferite teneramente avvinghiati sul divano. Cambiano i tempi, cambiano le location e con esse le relazioni.

Come si ama oggi? Lo abbiamo chiesto a cinque esperti che ogni giorno maneggiano la materia, calda e in continua trasformazione, dei sentimenti.

Maria Venturi, scrittrice e gionalista

Si cercano continue emozioni «Il mondo dei sentimenti è in rivoluzione: ai problemi di sempre si sommano quelli di un’era diversa. L’insicurezza sociale ci fa litigare di più per questioni di soldi e scelte di lavoro. La precarietà tiene compressi i progetti. Poi, cerchiamo continue emozioni, senza trasformarle in una relazione. E le donne accettano poco quello che non funziona. Alla luce di questo, ci sono nuove strategie amorose. Non servono più le “malizie” di una volta per tenersi stretto un uomo, a volte è meglio disfarsene. E contro l’eccesso di offerta promesso dai social, smettiamo di cercare il Principe Azzurro: cerchiamo uomini veri, con difetti compatibili con i nostri. Per riderne insieme».

Ester Viola, avvocato e scrittrice

I sentimenti sono volatili «Oggi abbiamo tutti l’impressione che in amore stia cambiando davvero qualcosa. Io penso che da un lato questo grande sentimento sia insensibile allo spirito del tempo: niente cambia perché niente può cambiare. Ma dall’altro, penso che tutto sia diverso, perché c’è Internet. I social sono amplificatori di reazioni, induttori di equivoci, fluidificanti di tradimenti e rivelatori (facili) di colpe. Nelle nostre vite sta capitando di tutto: frenesia tecnologica, frana di certezze, mercato del lavoro incomprensibile. E quelle dei trenta-quarantenni sono generazioni-cavia, mettiamola così. Ansia, fretta, paura rendono il romanticismo più complicato. Tutto sparisce nel giro di pochi giorni, su Instagram e intorno a noi. E invece l’amore dovrebbe significare essere disposti a pensare che l’altro non sia “sostituibile” con un modello migliore, come uno smartphone».

Lidia Ravera, giornalista e scrittrice

Dilaga il narcisismo «Quello che noto nelle relazioni contemporanee è il dilagare del narcisismo, a qualsiasi età. Siamo tutti impegnati ad autopromuoverci, a rincorrere la visibilità. E questo distrugge l’intimità nel momento in cui un amore nasce. La rapidità con cui consumiamo le relazioni contrasta con la lentezza necessaria per conoscere l’altro e rende faticoso scegliere di essere in due e di sviluppare un rapporto intenso e profondo. Ma nessuna deriva è inarrestabile. Si può sempre imparare qualcosa sull’amore. Come riflette Carlo, il protagonista del mio nuovo libro, l’innamoramento è una cessione di sovranità, è il momento in cui accogli l’altro e ti consegni a lui. Secondo lui, esiste solo il primo amore, quello fusionale dei 16 anni. Ma ora, che molti tabù sono stati superati, ci diamo una “seconda adolescenza”. Dopo i 60 anni, abbassiamo le barriere difensive e scopriamo che può di nuovo scoppiare una scintilla».

Umberto Longoni, psicologo e sociologo

Le relazioni sono "vuote" «Sono due le generazioni che oggi vivono in prima persona i cambiamenti nelle relazioni amorose. Quella dei quarantenni e quella dei ventenni. I primi sono diventati più permissivi nei confronti di se stessi, meno attenti all’altro, più impegnati sul fronte del lavoro e delle ambizioni personali. I secondi sono allo sbando, senza regole né valori. Per loro è possibile tutto e il contrario di tutto: sia bruciare le relazioni, passando da un partner all’altro, sia scegliere la solitudine. Per i ventenni come per i quarantenni oggi si aprono più possibilità di vivere relazioni veloci, convulse. Si tradisce di più e spesso solo per affermare se stessi. C’è una conseguenza importante sul piano psicologico: l’ansia che oggi accompagna un numero sempre maggiore di persone e che è il sintomo della mancanza di senso e di significato di quello che stiamo vivendo».


Alberto Pellai, psicoterapeuta dell'età evolutiva (con la moglie, Barbara Tamborini)

Si ama solo sullo smartphone «Gli adolescenti di oggi amano in maniera diversa rispetto ai loro coetanei del passato: si innamorano meno e arrivano più tardi all’esperienza sessuale, ma hanno anche meno amici e meno relazioni. Il motivo è da cercare in quello spazio virtuale che i ragazzi ora si costruiscono dietro gli schermi di tablet e smartphone. È una zona protetta che li rende tuttavia esploratori virtuali, privandoli delle esperienze reali. L’altro, dunque, è solo un like sui social e non una persona da conoscere e scoprire. Mentre i sentimenti non sono supportati da un immaginario emotivo e affettivo. Questo accade in parte perché questi ragazzi non hanno davanti agli occhi esempi di vere storie d’amore. Il matrimonio dei loro genitori è spesso fallimentare, e anche i libri, le canzoni, i film e addirittura i cartoni offrono una visione orribile dell’amore. Insomma, sono sguarniti di informazioni utili ed eccessivamente disincantati. Più soli e più incompetenti».


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Articolo pubblicato nel n° 9 di Starbene in edicola dal 12 febbraio 2019

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