di Cinzia Testa
La legge è di dicembre 2015 e recepisce un decreto di oltre tre anni fa. Insomma, finalmente ci siamo: il primo marzo 2016 è stata la giornata che ha dato un colpo di spugna ad anni di ricette rosse. Che cedono il passo alla cosiddetta ricetta elettronica, virtuale e decisamente più smart, per utilizzare un aggettivo di moda oggi. È infatti ecologica, perché non c’è più spreco di carta, pratica e in più mette al riparo da rischi come il furto di ricettari.
Ma cosa cambia? E riusciremo ad abituarci tutti alle nuove ricette, genitori over e nonni compresi? Lo abbiamo chiesto ad Angelo Testa, presidente
SNAMI, sindacato autonomo medici italiani.
ECCO CHE COSA CAMBIA CON LA RICETTA ELETTRONICA
Non usciremo più dallo studio del medico con la ricetta in borsa. Ma questa esisterà online. Il medico dispone di un programma informatico (uguale per tutti gli operatori sanitari), che gli permetterà di “caricare” a tuo nome i farmaci che ti servono.
Al banco della farmacia consegneremo il nostro tesserino sanitario. Questo sarà sufficiente per “richiamare” a video la ricetta con l’elenco dei farmaci prescritti dal medico.
Grazie alla ricetta elettronica, potremo acquistare i farmaci prescritti anche se ci troviamo in un’altra Regione. Cosa che fino a ieri non si poteva fare. Prima, infatti, si era costretti a pagare il medicinale a prezzo pieno anche se in fascia A, cioè a carico del Servizio sanitario nazionale. Da ora non solo lo acquistiamo ovunque in tutta Italia. Ma verrà tenuto conto anche dei ticket e delle esenzioni della Regione di provenienza.
La ricetta elettronica varrà anche per visite specialistiche ed esami: anche in questi casi l’impegnativa verrà richiamata a video dall’operatore sanitario.
QUANDO SARÀ OPERATIVO IL NUOVO SISTEMA
Per dare a tutti il tempo di abituarsi e ai programmi informatici di funzionare ad hoc, è prevista una fase di assestamento. Per qualche mese quindi continueremo ad avere dal medico una copia cartacea della ricetta: sarà bianca e servirà in farmacia, in caso di eventuali problemi, come la mancanza di collegamenti.
I CASI IN CUI AVREMO ANCORA LA RICETTA ROSSA
Per alcuni prodotti e medicinali continueremo a ricevere dal medico la ricetta rossa tradizionale. Fino al 2017 rimarrà questa la prescrizione per l’ossigeno, per i farmaci soggetti a piano terapeutico, per i principi attivi quali gli oppiacei.
Avremo la ricetta rossa anche nei periodi di presenza del sostituto del medico, che non avrà accesso, almeno per ora, al computer del titolare dello studio. Unica eccezione, già da ora, la Campania.
2 marzo 2016
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