di Gianluca Liva, dell’associazione Factcheckers
In rete continuano a diffondersi articoli e consigli su come preparare un test di gravidanza con materiali e prodotti che abbiamo già in casa. Si tratta di rimedi “fai da te” che dovrebbero fornire – proprio come i test di gravidanza reperibili in commercio – un’indicazione sulla presenza nelle urine della gonadotropina corionica (Beta hCG), un ormone prodotto dall'embrione all'inizio della seconda settimana di sviluppo.
I test di gravidanza fatti in casa sono numerosi ma si basano tutti sullo stesso “concetto” di quelli acquistati in farmacia: l’utilizzo di un materiale che reagisca a contatto con l’urina della donna. Bicarbonato, aceto, olio, tè nero, dentifricio sono solo alcuni dei prodotti che vengono consigliati per eseguire in maniera veloce un test di gravidanza. Purtroppo, però, tutti questi rimedi non possono in alcun modo definirsi attendibili e poggiano le loro basi su credenze popolari tramandate per decenni e, in alcuni casi, per secoli.
La loro diffusione continua a essere legata al pudore, alla vergogna o alla paura. Molte ragazze e molte donne vivono ancora oggi una ingiustificabile pressione verso la loro sfera sessuale, che si manifesta nel giudizio altrui e nella stigmatizzazione di alcune pratiche – come quella del test di gravidanza – che vengono percepite come sconvenienti.
Nulla di più sbagliato. È giusto e doveroso prendersi cura del proprio corpo e un test di gravidanza certificato e acquistato in farmacia (o fornito nelle strutture sanitarie ufficiali) permette alla donna di informarsi sulla propria condizione. La ginecologa, inoltre, è la figura professionale a cui rivolgersi per chiarire i normali dubbi su come accertare una gravidanza e a cui chiedere consigli sulla propria salute sessuale, senza paure e senza giudizi.
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Articolo pubblicato sul n. 6 di Starbene in edicola dal 22 gennaio 2019