di Gianluca Liva, dell’associazione Factcheckers
Sta riscuotendo un certo successo un post che sponsorizza gli incredibili benefici di un improbabile “amaro svedese”: un estratto ottenuto lasciando macerare per 15 giorni una miscela di erbe in un litro e mezzo di un qualsiasi liquore dalla gradazione alcolica superiore a 40°.
Il prodotto, inventato dalla scrittrice ed erborista Maria Treben, sarebbe in grado di curare una gigantesca varietà di patologie – 45 per la precisione – fra cui vaiolo, cancro, ustioni e dolori uterini. A confermare gli incredibili benefici dell’amaro è un italiano, il prof. Umberto Cinquegrana, privo di qualsiasi competenza in materia. Sul suo sito si legge come si sia laureato in Teologia e in Filosofia e che “ha frequentato la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Napoli per un tempo sufficiente a fargli acquisire la conoscenza della medicina ufficiale nelle sue linee fondamentali ed essenziali, e relativo specifico linguaggio”.
È impossibile che un preparato alcolico possa vantare simili proprietà curative. Il post che viene condiviso in questi giorni si conclude con l’invito a visitare il sito per acquistare le erbe necessarie a preparare l’amaro svedese. In questo caso, come ricordano su Butac.it, “ci sono tutti gli estremi per quella che la legge definisce pubblicità ingannevole”.
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Articolo pubblicato sul n. 10 di Starbene in edicola dal 20/2/2018