È vero che i cani randagi vengono usati come combustibile?

Sui social sta girando un post che dice che un’azienda multinazionale sarebbe pronta a usare i cani randagi dei canili come combustibile per riscaldare le case. Ma è la solita bufala. Scopri come stanno le cose



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di Gianluca Liva, dell’associazione Factcheckers


Negli ultimi tempi su Facebook è stata ampiamente condivisa una (involontaria) bufala che ha dell’incredibile: una non meglio precisata azienda multinazionale di proprietà degli esponenti del Gruppo Bilderberg sarebbe pronta a utilizzare i cani randagi rinchiusi nei canili come combustibile per riscaldare le case.

Nel testo si legge che con un solo chilogrammo “di cane” (come se si trattasse di un materiale) si potrebbe produrre energia per riscaldare un’unità abitativa per un giorno e dato che in Italia 1 milione di cani vivono in canile si potrebbe avere energia gratis per tutti grazie al loro sacrificio.

L’intento satirico degli autori sarebbe stato del tutto oscurato dalla terribile immagine di cani cremati che il testo descrive. In pochi giorni le condivisioni sono state diverse migliaia. Nel messaggio, inoltre, si fa riferimento a 1 milione di cani ospiti dei canili italiani. Non è vero. Nel 2016 i canili del nostro paese accoglievano circa 80.000 animali.



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Articolo pubblicato sul n. 52 di Starbene in edicola dal 12/12/2017

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