di Valeria Ghitti
Responsabile in Italia di circa 150-200 infezioni all’anno, il meningococco (e in particolare i sottogruppi A, B, C, Y e W135) è un batterio molto pericoloso.
Può causare meningiti e sepsi (infezioni del sangue) che, nel 10-15% dei casi, peggiorano così rapidamente da portare alla morte o, nell’11-20%
dei casi, lasciano comunque danni permanenti.
L’unica strategia di prevenzione sono i vaccini, oggi disponibili per tutti i cinque sierotipi più pericolosi. Per questo il Piano nazionale della prevenzione vaccinale, incluso nei nuovi Livelli essenziali di assistenza (Lea), prevede due novità per proteggere, gratuitamente i soggetti più a rischio, cioè i bambini sotto l’anno di età e i ragazzi tra i 12 e i 21 anni.
Scopriamole, in attesa che diventino effettive. L’approvazione ufficiale delle prestazioni che il Servizio sanitario è tenuto a fornire a tutti i cittadini, gratuitamente o con ticket, è prevista entro Natale, ma non è escluso che possa slittare.
Tetravalente in alternativa al solo antimeningococco C, quindi in una sola dose ai bambini tra i 13 e i 15 mesi e agli adolescenti non vaccinati da piccoli.
«Contrasta i sierotipi A, C, Y e W135 ed è utile perché anche questi ultimi, pur più presenti altrove (W in Africa e Y in America), cominciano a circolare nel nostro Paese, in conseguenza delle migrazioni in atto», spiega il dottor Gianni Rezza, direttore del dipartimento Malattie infettive dell’Istituto superiore di
sanità.
Le nuove disposizioni prevedono, inoltre, sia per il tetravalente sia per il solo anti-C, un richiamo in età adolescenziale anche ai già vaccinati: «La copertura non è completa per tutta la vita e anche chi è già immunizzato può ammalarsi, pur in maniera più attenuata», spiega l’esperto.
Antimeningococco B per tutti i nuovi nati: il sottogruppo B del batterio è attualmente il più diffuso in Italia, dopo la campagna vaccinale in atto da anni contro il C.
«È particolarmente pericoloso per i bambini sotto l’anno di vita. Per questo, ora che c’è un vaccino specifico, si prevede di somministrarlo gratuitamente a tutti i nuovi nati, in tre dosi scaglionate, tra i 2 e gli 8 mesi di vita, più un richiamo tra i 12 e i 23 mesi», spiega Gianni Rezza. «Per i non vaccinati con più di 6 mesi di vita, adulti compresi, invece, bastano 2 dosi più 1 richiamo, ma saranno probabilmente a pagamento». Il nuovo piano suggerisce, inoltre, di fare il vaccino separatamente rispetto alle altre vaccinazioni del primo anno, perché la sua somministrazione simultanea aumenta la frequenza di episodi di febbre medio-alta.
LA SITUAZIONE ATTUALE
>ANTIMENINGOCOCCO C È il solo già offerto gratis in tutta Italia. Si raccomanda una dose ai bambini tra i 13 e i 15 mesi e agli adolescenti non vaccinati da piccoli. In Toscana è in atto dallo scorso anno una campagna straordinaria di vaccinazione intensiva per via dell’aumento di casi riscontrato.
Info su: regione.toscana.it/-/campagna-contro-ilmeningococco-c
>ANTIMENINGOCOCCO B Disponibile da un paio di anni, è offerto in modo molto eterogeneo, gratis in alcune Regioni (per esempio in Toscana, per i nati dal 1 gennaio 2014, o in Puglia, per i nati dopo il 2012), a pagamento in altre (come Lombardia o Umbria).
>TETRAVALENTE (CONTRO A,C,Y, W125) Disponibile da pochi anni, è proposto (anche qui con differenze regionali, ma generalmente a pagamento) a chi viaggia in Paesi dove sono più diffusi altri ceppi, ai bambini con oltre 2 anni e agli adolescenti non ancora vaccinati contro il C.
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Articolo pubblicato sul n.51 di Starbene in edicola dal 06/12/2016