Risponde il dott. Fabrizio Pregiasco, virologo ed esperto di vaccini dell’Università di Milano
Perché l’infezione si sta diffondendo, e non solo tra i bambini. Al punto che Al punto che il Ministero della salute ha dichiarato lo stato di epidemia, provvedimento seguito a ruota dai dati dell’Oms sulla situazione “morbillo” in Europa e, in particolare, nel nostro Paese. Che non brilla per prevenzione, attestandosi al secondo posto per casi nella Ue (1387, il 22% sul totale) dietro la Romania.
La situazione, quindi, non è rosea, ed è dovuta al fatto che i genitori non vaccinano a sufficienza i propri figli tanto che la soglia del 95% di copertura richiesta per fermare l’infezione da noi si attesta all’85%.
Troppo poco, e quindi ecco che si ammalano anche gli adulti, perché il virus è fra i più contagiosi.
I sintomi tipici del morbillo poi (macchie rosse su tutto il corpo, febbre, congiuntivite, tosse), sono più pesanti nei grandi che nei piccoli. Anche le possibili complicanze sono più gravi: polmonite, nel 10% dei casi e, in 1 caso su 1000, encefalite.
Gli adulti più a rischio sono quelli spesso a contatto con i ragazzi, quindi medici, infermieri e insegnanti, se non hanno già fatto il morbillo da piccoli. Il vaccino è gratuito, prevede 2 iniezioni a distanza di 4 settimane e dà una protezione per la vita. Effetti collaterali possibili: febbre, rigonfiamento delle ghiandole del collo, comparsa di puntini rossi.
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Articolo pubblicato sul n. 20 di Starbene in edicola dal 02/05/2017