È vero che la vitamina D cura L’Alzheimer?

Gira sui social il racconto di una ragazza che sostiene di aver curato il padre con un integratore di vitamina D. Scopri qui da dove nasce questa fake news



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di Gianluca Liva, dell’associazione Factcheckers


È tornato a diffondersi tra gli utenti dei social network italiani il racconto – sotto forma di diario giornaliero – di una ragazza (chiamata Nadia) il cui padre 68enne vive da otto anni con la sindrome di Alzheimer.

Nadia decide di fare somministrare al padre “due fiale da 100.000 Dbase (NdR: integratore di vitamina D mutuabile o dal costo di 7 € in farmacia)” e nel giro di qualche giorno si notano evidenti miglioramenti delle sue condizioni di salute. Il padre, si legge, ha ripreso a parlare e riesce a riconoscere di nuovo sua figlia.

Le vicende narrate sono commoventi e colpiscono direttamente il cuore di molte persone che affrontano ogni giorno lo struggimento di vedere un proprio caro subire il decorso di una malattia neurodegenerativa come quella di Alzheimer. In fondo – questa è la conclusione della storia – c’è una soluzione per guarire: la vitamina D.

Si tratta di un testo che mette in circolo false informazioni in merito all’azione della vitamina D nel contrastare la malattia di Alzheimer. La vitamina D, infatti, non protegge il cervello dalle malattie neurodegenerative come si ipotizzava fino a qualche anno fa. A dimostrarlo è stata una accurata revisione sistematica di tutti gli studi clinici e preclinici che
sono stati condotti su questa particolare capacità della vitamina D.

La revisione, stilata dai ricercatori del Centro per la Ricerca sulle Neuroscienze dell'Università di Adelaide e dell'Università del Sud Australia, ha concluso che non ci sono prove effettive che facciano pensare a un vero ruolo della vitamina D per proteggere il cervello, tantomeno per contrastare la malattia di Alzheimer.

La vitamina D comporta moltissimi benefici per la nostra salute ed è fondamentale assumerla con costanza. Tuttavia un articolo come quello che descrive una guarigione dall’Alzheimer grazie alla vitamina D non fa altro che illudere le persone e generare false speranze e aspettative verso una situazione – la malattia di un proprio caro – estremamente delicata.


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Articolo pubblicato nel n° 13 di Starbene in edicola da 12 marzo 2019

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