Alla Milano Fashion Week di questi giorni ci saranno designer di tendenza, da Angelo Cruciani, che ha vestito i Maneskin, ad Antonio Urzì, che ha seguito star del calibro di Lady Gaga, Rihanna e Beyoncé e Giuseppe Fata, con i suoi cappelli scultura. Un ricco carnet di stilisti e, tra le modelle, sfilerà l’attrice in carrozzina Tiphany Adams, icona e influencer americana. Sotto i riflettori quest'anno anche la disabilità, che ormai è entrata a testa alta nel mondo della moda, al motto di “inclusive is exclusive”.
La moda è per tutti
Le collezioni proposte nella serata milanese (ma un’iniziativa analoga si è tenuta di recente anche a Roma) potranno infatti essere indossate indifferentemente da persone normodotate o in carrozzina. Obiettivo degli organizzatori dell’evento, l’agenzia internazionale di moda Iulia Barton è mostrare come tutti, anche le persone con diversa abilità, possano trasformarsi in icone di stile.
Perché la bellezza è classe, non perfezione. «Nelle nostre sfilate lavoriamo anche sui materiali e i colori di protesi e carrozzine, che diventano accessori da coordinare, nonché estensioni dell’abito», spiega Fabrizio Bartoccioni, ideatore, insieme alla sorella Giulia, dell’agenzia.
Una personalizzazione degli ausili realizzata dalla Able to Enjoy di Danilo Ragona, ingegnere e insegnante presso lo Ied di Milano, che studia e produce carrozzine superleggere e trendy con parti tessili, schienali e ruote di design. Le collezioni, inoltre, propongono abiti che possono essere resi più facili da indossare grazie all’introduzione di accorgimenti, a richiesta, come stretch invisibili al posto dei bottoni.
Sempre in tema di moda “inclusive”, va citato il brand Tommy Hilfiger, che ha presentato alle sfilate americane dello scorso ottobre la linea Tommy Adaptive, una collezione (al momento disponibile solo sul mercato statunitense) studiata per essere indossata utilizzando una sola mano grazie a velcri, magneti e orli regolabili a seconda delle protesi.
Passerelle doppiamente utili
I défilé italiani “inclusive” non servono solo a diffondere un’idea di moda che infrange qualunque barriera ma hanno anche l’obiettivo di raccogliere fondi, attraverso la vendita dei biglietti di ingresso, a favore della Fondazione Vertical, organizzazione no profit impegnata nella ricerca scientifica sulle lesioni spinali. All’appuntamento milanese, seguirà il 15 giugno quello a Ponte Sant'Angelo, a Roma, con una sfilata di modelle normodotate e in carrozzina che indosseranno i capi degli stilisti più glam.
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Articolo pubblicato sul n. 10 di Starbene in edicola dal 13/02/2018