di Oscar Puntel
Gli alimenti prodotti nell’Unione europea sono sicuri: il 97% dei campioni raccolti e analizzati dall’Efsa, l'Autorità per la sicurezza alimentare di Bruxelles, sono privi di residui di pesticidi o, se presentano tracce, queste sono entro i limiti di legge. Lo dice l'ultimo rapporto di questo organismo (2014), che ha passato al setaccio 83 mila cibi dei 28 Paesi membri, più Islanda e Norvegia.
Possiamo, dunque, dire che il cibo europeo è sicuro? «Visti questi dati, direi di stare tranquilli», ci spiega Agostino Macrì, docente universitario esperto di sicurezza alimentare, che per molti anni ha lavorato all’Istituto Superiore di Sanità proprio su questi argomenti.
«Precisiamo: in agricoltura, i pesticidi si possono impiegare, però le leggi prevedono un disciplinare molto preciso e rigido: non si possono usare in un determinato periodo della crescita della pianta e, comunque, bisogna interrompere il trattamento prima che che si raccolga il frutto.
L’Efsa, inoltre, studia nel dettaglio ogni pesticida utilizzato nelle coltivazioni. Cerca di capire se dà effetti sull’uomo e in che dose diventa nocivo. Se è cancerogeno, lo bandisce. Se rileva effetti, pone un limite quantitativo, entro cui è consentito senza che ci siano problemi sull’uomo», precisa l’esperto.
Continua a sfogliare l’articolo, troverai i consigli del nostro esperto per portare in tavola frutta e verdure sicure.
novembre 2016
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