Il dottor House ne è convinto da sempre (“Non mi chiedo perché i pazienti mentano, do per scontato che lo facciano”), ma oggi la conferma del suo scetticismo arriva da un sondaggio della piattaforma Mio- Dottore (specializzata in prenotazioni specialistiche online).
Ecco il dato che fa riflettere: due italiani su tre, quando si trovano davanti al medico, diventano bugiardi come Pinocchio. Le motivazioni, secondo l’indagine, sono da imputare prima di tutto alla riservatezza e al fatto che esistono aspetti della sfera privata su cui si preferisce non soffermarsi (42%), a seguire un generico imbarazzo (20%), mentre circa il 16% dei pazienti eluderebbe spiegazioni per senso di colpa (non essersi occupato in maniera attenta della propria salute) o per il terrore di vedersi diagnosticare qualcosa di grave (10%).
Avere questi dati non è solo una “curiosità”: il rapporto tra paziente e medico si basa sulla comunicazione ma, se questa è mendace, tutto si complica.
Le zone d'ombra della relazione
I medici sanno che i pazienti non sempre la raccontano giusta. «Sono finiti i tempi in cui si pensava che il rapporto con il dottore fosse una relazione perfettamente funzionante», spiega lo psicoanalista Carlo Alfredo Clerici. «Gli specialisti sanno di dover fare i conti con verità che, di solito, non sono come appaiono.
Ogni paziente ha comportamenti irrazionali, spesso guidati da sentimenti di vergogna o disagio». Per esempio possono essere taciuti o minimizzati alcuni comportamenti che riguardano la sfera sessuale. «Oppure», continua Clerici, «le menzogne possono nascere da un atteggiamento di sfiducia nei confronti del dottore, spesso alimentato dalle informazioni discordanti trovate online».
A discolpa dei pazienti col naso lungo arriva una ricerca americana secondo cui anche chi ci cura non è sempre sincero. Lo studio, condotto su un campione di oltre 1800 specialisti, ha rivelato che più della metà aveva dato al proprio assistito una prognosi più ottimista di quanto non fosse in realtà, per renderla più accettabile.
Circa il 20% ha ammesso di aver taciuto al paziente di aver sbagliato diagnosi, per paura di incorrere in azioni legali. E, uno su dieci, ha detto di aver raccontato, nel corso di un anno, almeno una bugia a chi sta curando.
8 TESTIMONIANZE DI MEDICI: LE MENZOGNE PIÙ FREQUENTI E DIVERTENTI
- Il medico di famiglia - Dott. Carlo Gargiulo, medico di medicina generale a Roma
Le menzogne più frequenti riguardano l’alimentazione e le terapie croniche, cioè i farmaci che vanno assunti per tutta la vita. “Non capisco, non mangio niente...” è la frase tipica del dopo bilancia.
Oppure: “La medicina? La prendo sempre!”. Ma basta dare un’occhiata al pc per capire che se 2 mesi prima era stata prescritta una confezione da 30 compresse e il paziente dice di avere ancora la scatola mezza piena, i conti non tornano. ”
- Il pediatra - Dott.ssa Elena Piacentini, pediatra e allergologa a Milano
I bambini non mentono mai, perché ci pensano i genitori. Anche per questo, cerco di dare sempre molto spazio al piccolo paziente. Proprio l’altro giorno, in studio,una mamma è stata smascherata dal figlio di 6 anni. “Perché dici che non mangio? Ma se ho appena finito una focaccia!”. ”
- Il dentista - Prof. Gianfranco Aiello, odontoiatra a Milano e Salerno
Le bugie a volte sono anche divertenti, e certi pazienti si comportano un po’ come degli adolescenti presi con le mani nel sacco. Mi ricordo di un signore che è venuto in studio con un’otturazione saltata.
Guardando il dente, a occhio e croce, ho pensato che solo un gran morso a un torrone poteva aver causato quel danno. Ma il paziente, guardandomi con occhi innocenti, ha giurato: “Dottore, mi creda, ho addentato solo una foglia d’insalata!”.
- Il ginecologo - Dott. Giovanni Balzano, ginecologo ed esperto di medicine dolci a Roma
Molte donne, anche giovani, fumano purtroppo, e io insisto sempre sui danni del fumo sulla sfera ginecologica e della fertilità. Forse anche per questo una signora l’altro giorno ha confessato con orgoglio di avere smesso da tempo, ma è arrossita quando le ho fatto notare che odorava di fumo.
- L'oncologo - Dott.ssa Maura Massimino, responsabile Oncologia pediatrica dell’Istituto dei Tumori di Milano
Le omissioni sono un “tipo” di bugie molto diffuse, purtroppo anche pericolose. Emblematico qualche anno fa il caso di un bambino cui il padre somministrava di nascosto una soluzione alcolica di aloe che, unita alla chemio, ha portato il piccolo paziente sull’orlo di una cirrosi epatica. Siamo intervenuti in tempo, ma far confessare il padre non è stato per niente facile.
Il dietologo - Dott.ssa Nadia Cerutti, dietologia e nutrizione clinica Fatebenefratelli di Milano
diabetici? È incredibile cosa riescono a inventare. La loro cura prevede che si tenga un diario alimentare, impegno che i pazientipurtroppo non amano. Così, alla visita si presentano sprovvisti del diario e c’è chi “Me lo ha mangiato il cane”, chi “Lo tenevo vicino ai fornelli e ha preso fuoco. Che spavento!”, ma anche chi drammatizza con “Mi hanno scippato e indovini cosa c’era dentro la borsa?”. Incredibile, stimati professionisti che mentono come i bambini alla maestra.
- Il dermatologo - Dott.ssa Mariuccia, Bucci, specialista in dermatologia a Sesto San Giovanni (MI)
I pazienti a volte raccontano bugie che possono rivelarsi rischiose per la cura che stanno per fare. Come quella signora che negava, mano sul cuore, precedenti interventi con il silicone. “Si figuri, dottoressa! Io mai il silicone!”. Quando poi le ho fatto presente che iniettare acido ialuronico dove c’erano tracce di silicone è pericoloso la verità è venuta finalmente a galla
- Il fisiatra - Dott. Stefano Respizzi, direttore riabilitazione Istituto Humanitas di Rozzano (MI)
Quando si deve fare riabilitazione, il protocollo terapeutico spesso è lungo e allora, alcuni pazienti, cercano di “accorciarlo” seguendo di nascosto terapie alternative. Proprio l’altro giorno un signore si è presentato con le gambe piene di strani ponfi.
Sono “punture d’insetto, dottore, sa tutte queste zanzare...”, mi ha detto. Peccato che, una volta “interrogato” e messo gentilmente con le spalle al muro, abbia confessato di essersi rivolto a un “esperto” che lo “curava” con impiastri bollenti.
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Articolo pubblicato sul n. 50 di Starbene in edicola dal 28/11/2017