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A Londra via libera alle manipolazioni genetiche

Un pool di ricercatori britannici manipolerà embrioni umani. Lo scopo? Eliminare il rischio di anomalie genetiche. Ecco quello che c’è da sapere

Foto: iStock



di Cinzia Testa

La notizia è rimbalzata in tutto il mondo dalla Gran Bretagna: un team di ricercatori del Francis Crick Institute di Londra è stato autorizzato dalla Human Fertilisation and Embryology Authority a manipolare embrioni umani con l’obiettivo di eliminare il rischio di anomalie genetiche. Questo tipo di tecnica, assolutamente pionieristica, non coinvolgerà altri Centri di ricerca internazionali e men che meno l’Italia, dal momento che nel nostro Paese è una pratica vietata - anche a livello di studio - dalla legge 40 sulla procreazione assistita. 
Il progetto pilota messo a punto dal team inglese dovrà comunque essere sottoposto a una valutazione etica e dovrebbe prendere il via la prossima estate. Sulla carta, in ogni caso, questa ricerca rappresenta un passo avanti verso la sconfitta di molte malattie di origine genetica


ALL'ORIGINE DELLE MALATTIE GENETICHE

Gli scienziati non potranno però impiantare gli embrioni modificati per far sì che la gravidanza prosegua. "È previsto lo studio della cellula nella sua prima fase di vita, a sette giorni dalla fecondazione", spiega Vincenzo Nigro, professore di Genetica medica alla Seconda Università di Napoli e ricercatore Telethon. "Lo scopo è identificare la presenza di mutazioni chiamate puntiformi che sono alla base di migliaia di gravi malattie genetiche, tra cui le distrofie congenite e forme genetiche di sordo-cecità".

Attenzione però a non fare confusione. L'obiettivo dei ricercatori è saperne di più su questo primo momento della vita embrionale e capire quale ruolo possono avere le mutazioni genetiche nel rischio di aborto. Attraverso la manipolazione, però, non verranno selezionate caratteristiche quali colore degli occhi e dei capelli, come da più parti è stato affermato.

 

IN COSA CONSISTERÀ LA MANIPOLAZIONE

La tecnica che verrà utilizzata si chiama CRISPR-CAS9. "Viene tagliato il segmento, cioè il pezzettino di DNA con il gene malato, e sostituito", continua il professor Nigro. "La cellula modificata geneticamente potrà essere seguita in laboratorio nel suo sviluppo fino a quando da una diventerà 256. Ciò è indispensabile per osservare nel corso della replicazione che cosa succede allo sviluppo embrionale, cosa che al momento i ricercatori non conoscono. Potrebbe rimanere integro, infatti, ed è quello che sperano gli studiosi, oppure potrebbe subire delle inaspettate modifiche che potrebbero essere dannose per la salute del futuro bimbo". È per questa ragione che, anche se la correzione del DNA rimarrà stabile, non avverrà l’impianto per far sì che la gravidanza prosegua.

8 febbraio 2016

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