di Isabella Colombo
Proteggono dai radicali liberi, contrastano l'invecchiamento, prevengono i tumori: sono le ragioni che spingono molti di noi a imbottirci di integratori vitaminici e antiossidanti. Secondo Federsalus, l’associazione nazionale dei produttori, l’anno scorso il giro d’affari ha superato i 2 miliardi di euro (+7,9 per cento rispetto all’anno prima). Solo in farmacia sono state vendute 144,1 milioni di confezioni di integratori. E altri 24 milioni nei supermercati. Ma ora le ricerche scientifiche invitano alla cautela: vitamine e antiossidanti sono importanti per il nostro organismo, necessarie. Ma abusarne è inutile e, in certi casi, addirittura dannoso.
GLI INTEGRATORI NON SERVONO
In genere, gli alimenti arricchiti di antiossidanti o gli integratori vengono prescritti o consigliati per prevenire le malattie cardiovascolari, garantire un invecchiamento sano, ridurre il rischio di tumori. «Ma non ci sono dati scientifici che supportano questa tesi», spiega Luca Pasina, responsabile dell'Unità di farmacoterapia e appropriatezza prescrittiva dell'Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri. «Al contrario, è stato dimostrato che i supplementi vitaminici assunti nel lungo periodo non hanno alcuna efficacia nel prevenire le malattie degenerative e il decadimento cognitivo. E si è visto che la supplementazione a lungo termine di Vitamina E e di betacarotene in particolare è associata a un aumento del rischio di mortalità». Uno studio del Sahlgrenska Cancer Center dell’Università di Göteborg, in Svezia, ha dimostrato come una dieta integrata con antiossidanti faciliti lo sviluppo di metastasi già esistenti.
UNA DIETA SANA È LA MIGLIORE PREVENZIONE
L'unico caso in cui è necessario ricorrere a un'integrazione è la carenza vitaminica, diagnosticata attraverso esami clinici. «Alle persone sane e senza deficit nutrizionali che vogliono proteggersi dalle malattie degenerative e invecchiare meglio, basta seguire una dieta varia e, quanto più possibile, equilibrata», conclude l’esperto. Anche l'Airc, l'Associazione italiana per la ricerca sul cancro, raccomanda di puntare su una dieta fresca e varia e non sugli integratori. E spiega: «La dimostrazione dell’effetto preventivo di frutta e verdura nei confronti del cancro ha spinto moltissimi gruppi di ricerca a verificare se lo stesso risultato si poteva ottenere somministrando vitamine e altre sostanze antiossidanti sotto forma di integratori. I risultati della maggior parte di queste ricerche hanno deluso chi sperava di sopperire con una pillola o una fialetta a un’alimentazione poco sana: non solo l’effetto non è altrettanto benefico, ma in molti casi si è rivelato controproducente, aumentando, invece di diminuire, il rischio di sviluppare alcuni tumori».
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