SE SUCCEDE A QUALCUN ALTRO
Parcheggia la tua auto in un’area sicura, accendi l’hazard, indossa il giubbotto catarifrangente e avvicinati all’altro veicolo: «Valuta subito quante persone sono coinvolte, se c’è qualcuno imprigionato nelle lamiere e se c'è una perdita di benzina. Sono tutte indicazioni che dovrai dare al 118», spiega Ottolini. Quindi preoccupati di mettere in sicurezza la zona: «Posiziona il triangolo ad almeno 50 metri dal luogo dell'incidente e accendi le quattro frecce. Meglio impiegare qualche minuto in più per rendersi visibili agli altri, che rischiare di essere investiti dalle auto di passaggio».
● A questo punto puoi concentrarti sulle vittime: «Se non sei un medico o un esperto di pronto soccorso, non provare manovre come massaggi cardiaci o altro». Piuttosto limitati a capire come sta la persona da soccorrere: «Se non è cosciente, controlla la respirazione. Verifica che il torace si muova su e giù e avvicina l’orecchio al suo naso. Poi controlla se il cuore batte appoggiando due dita sulla carotide, su un lato del collo». Più indicazioni raccogli, più sarai di aiuto al telefono con i soccorritori.
● Quando la persona è cosciente, invece, prova a fargli delle domande per capire se è lucida ("come ti chiami", oppure "ricordi cosa è successo"?), e se si sente bene. Quindi non toccarla ed evita di muoverla: «Se ha subito un trauma alla colonna rischieresti di peggiorare la situazione. Al massimo, se perde sangue, puoi tamponare la ferita con un fazzoletto pulito», raccomanda Ottolini.
● Evita di intervenire, anche se noti una frattura evidente o un’articolazione fuori posto: i traumi più gravi non richiedono necessariamente interventi urgenti. «Lasciare il ferito al suo posto, in attesa dei soccorsi, è la scelta migliore. Unica eccezione: un pericolo concreto e imminente. Se ci sono fiamme o fumo nell’abitacolo, per esempio, oppure se il veicolo è semisommerso o rischia di affondare. In questi casi, cercare di salvare la vita della persona diventa la priorità assoluta».