di Oscar Puntel
Guarda medica notturna, addio. C'è in cantiere una nuova organizzazione nell'assistenza medica a livello territoriale: i medici di famiglia resteranno aperti dalle 8 della mattina a mezzanotte. Ogni giorno feriale, per 16 ore consecutive. Nei festivi, per 12 ore. Ma dalla mezzanotte alle otto della mattina, quindi per la fascia notturna, se avremo delle emergenze, gli unici dottori a nostra disposizione saranno quelli del pronto soccorso.
UN NUOVO MODELLO DI ASSISTENZA
La novità è contenuta nella bozza del nuovo Contratto collettivo nazionale della Medicina generale e della pediatria. E mercoledì 11 maggio 2016 ha richiamato in piazza Montecitorio a Roma i sindacati dei medici. Una protesta all'insegna dello slogan “Renzi non spegnere le luci dell'assistenza notturna”, con un hashtag che è rimbalzato sui social: #sìH24noH16.
La nuova organizzazione prevede la nascita degli Atf, ovvero Aggregazioni territoriali funzionali. In pratica si tratta di mettere insieme le attuali 16mila guardie mediche e i medici di base, per garantire assistenza medica nella fascia 8-mezzanotte. Medici in prima linea per sole 16 ore, contro le 24 di prima. Nelle 8 ore scoperte, ci si potrà rivolgere agli operatori del 118 e al pronto soccorso. Si tagliano le guardie mediche, ma si allunga l'orario degli studi dei medici di base.
RISCHIO CONGESTIONE AL PRONTO SOCCORSO
Contro il progetto di riorganizzazione si sono schierati i principali sindacati dei medici, i rappresentanti di Associazioni di Consumatori e sindaci dei piccoli comuni italiani.
Ogni anno, le guardie mediche rispondono a 3 milioni di interventi, dicono i sindacati. Secondo le sigle Fp Cgil Medici, Cisl Medici, Uil Fpl Medici e Simet, la notte i cittadini si potranno recare direttamente solo in ospedale, con il rischio di un aumento degli accessi impropri al pronto soccorso. «Oppure potranno chiamare il 118, che invece di occuparsi solo delle emergenze-urgenze sarà impegnato a far fronte anche a codici bianchi, cioè ai casi meno gravi. Un sovraccarico di pazienti e di lavoro per i medici del 118», commenta Costanino Troise, dell'Associazione medici dirigenti Anaao Assomed.
Va sottolineato, poi, il disagio dei comuni di montagna e delle località molto periferiche, dove attualmente l'assistenza medica notturna viene garantita solo dal servizio di guardia medica, proprio perché gli ospedali sono troppo lontani.
«Noi attendiamo di vedere la versione definitiva di questa proposta per capire se c'è anche l'intenzione di aumentare i posti letto e il personale nei reparti di emergenza. Ma rileviamo il rischio di una congestione di questi reparti, proprio nelle ore notturne», continua l'esperto.
IL MINISTRO HA PROMESSO APPROFONDIMENTI
Il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha chiesto ai suoi uffici di approfondire proprio il tema della continuità assistenziale nelle ore notturne e nei fine settimana.
E in una nota ha fatto sapere di essere disponibile a modificare lo schema delle 16 ore continue “affinché siano garantiti i servizi di assistenza ai pazienti dalle 24 alle 7 del mattino e durante i fine settimana”.
16 maggio 2016
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