PERCHÉ PUOI RICONOSCERLE
Per individuarle basta avere senso critico, voglia di farsi domande e di verificare ciò che si legge. «Il primo occhio di riguardo deve andare alle fonti delle informazioni.
Chiediti se sono affidabili, se provengono da società scientifiche, associazioni di pazienti, istituzioni sanitarie riconosciute e credibili», consiglia Peter Schulz, professore ordinario di Teoria della comunicazione sanitaria dell’Università della Svizzera Italiana, tra i curatori del decalogo sulla Health Literacy.
«Diffida degli articoli non firmati e cerca di capire se l’autore o il sito sono davvero autorevoli. E controlla che non si tratti di sole opinioni personali, ma vi siano sempre link a studi o altri articoli scientifici», aggiunge Santoro.
«Anche i forum e i blog vanno presi con le pinze, perché ospitando esperienze personali puntano a suscitare empatia, e non è detto che siano affidabili scientificamente », sottolinea Schulz.
«Non dimenticare, poi, di controllare la data di pubblicazione: soprattutto se si parla di allarmi o di terapie, magari “datate”». Usare bene i motori di ricerca è importante: «Quando si cercano sul web informazioni su malattie o terapie, si è più fragili e propensi a dar credito a quelle negative», dice ancora Schulz.
«Ecco perché è meglio non inserire, nella ricerca, soltanto quelle parole che possano darti conferma di una tua convinzione, e aggiungere il termine “bufala” alla frase che vuoi verificare: saprai se chi indaga professionalmente sulle fake news ha già fatto il lavoro per te, occupandosi proprio di quello che stai cercando», conclude Paolo Attivissimo.