Se alle porte dell’inverno hai già collezionato tonsilliti, faringiti e bronchiti che ti hanno costretto ad assumere per diversi giorni antibiotici e antinfiammatori, è giunto il momento di dinsintossicarti e di ritornare in perfetta forma fisica.
È noto, infatti, che gli antibiotici non eliminano solo i batteri patogeni, responsabili dell’infezione, ma anche quelli “buoni” che mantengono in equilibrio il microbiota intestinale.
Depurati con le erbe amare
«Per prima cosa occorre ripristinare la flora batterica intestinale, alterata dagli antibiotici, assumendo per almeno un mese dalla sospensione del trattamento dei probiotici per bocca», spiega il dottor Massimo Spattini,specialista in scienza dell’alimentazione e medicina dello sport a Parma.
«Molti li prendono già durante la cura, ma è bene sapere che l’unico probiotico resistente agli antibiotici è il Saccaromyces boulardii, che può quindi essere preso anche in parallelo. Oppure, si assumono subito dopo fiale, compresse o bustine di Lattobacilli e Bifidobatteri ad alta concentrazione (dai 5 ai 25 miliardi di cellule vive a dose)».
Intestino a parte, è bene attuare una strategia disintossicante per il fegato, che per via di antibiotici e antinfiammatori è stato sovraccaricato di lavoro. «Per aiutare a smaltire le tossine è consigliabile assumere, per circa due settimane, 100 mcg al giorno di vitamina K (di cui è ricca la verdura a foglia verde) e 1 mg di vitamina B12 (presente soprattutto nei prodotti animali)», prosegue il dottor Spattini.
«A tavola, occorre puntare sui vegetali dal sapore amarognolo, che aiutano il fegato a depurarsi: carciofo, indivia, cavoli e cicoria. In alternativa, è possibile acquistare in farmacia complessi fitoterapici in soluzione idroalcolica a base sempre di carciofo, cardo mariano, tarassaco, fumaria. Bastano 20 gocce due volte al giorno per assicurarsi una profonda azione detox.
Dai semi del cardo mariano, in particolare, si ricava una sostanza, la silimarina, che oltre a vantare un potere antiossidante, è un importante epatoprotettore che riattiva la funzionalità del fegato».
Altri consigli utili? Bere un litro e mezzo di acqua al giorno, ricca di calcio e magnesio che stimolano le vie biliari, consumare tanta frutta e verdura fresca, riprendere l’attività fisica e concedersi qualche seduta di sauna a infrarossi, ottima per liberare il corpo dalle scorie chimiche accumulate.
Contrasta i danni del cortisone
Se soffri di asma, allergie o se con il freddo e l’umidità, hai avuto un riacutizzarsi di problematiche infiammatorie a carico delle articolazioni (artrosi, artriti) è probabile che ti prescrivano dei cicli di cortisone.
«È un potente antinfiammatorio ma ha molti effetti collaterali: aumenta la glicemia e la resistenza periferica all’insulina, fa ingrassare, provoca edema da ritenzione idrica, ipertensione e, a lungo andare osteoporosi. Inoltre, distrugge le proteine», avverte il dottor Massimo Spattini.
«Per neutralizzare gli effetti avversi (tutti tranne il gonfiore) è utile farsi prescrivere dal medico una preparazione galenica a base di Dhea, l’ormone che ripristina la massa muscolare proteica e tiene bassa la glicemia. Va preso durante la cura con cortisone e per un mese dopo: 20 mg al giorno per le donne, e 50 mg al giorno per gli uomini».
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Articolo pubblicato sul n. 51 di Starbene in edicola dal 5/12/2017