Non farti prendere in contropiede dai piccoli-grandi disturbi, molti dei quali legati alla stagione primaverile. Qui troviun vademecum per organizzare l’armadietto dei medicinali, ossia i farmaci di primo soccorso necessari a tamponare un’allergia o un violento attacco di emicrania. Ecco che cosa serve tenere sempre a portata di mano.
Occhi rossi e naso chiuso
Occhi rossi, gonfi e prurigionosi, che lacrimano con facilità, segnalano una pollinosi, cioè una reazione allergica ai pollini di graminacee, betulacee, parietarie e cupressacee, che fioriscono nella stagione primaverile. Si accompagnano in genere alla classica rinite con naso chiuso a narici alterne, prurito alle mucose e secrezioni acquose.
Che fare? «I primi rimedi presenti nell’armadietto dei medicinali devono essere le soluzioni detergenti a base di soluzione fisiologica, acqua termale o acqua di mare, sia sotto forma di collirio sia come spray nasale», spiega Lino Di Rienzo Businco, specialista in otorinolaringoiatria e rinoallergologia presso il Coni Sport Lab di Roma. «Servono a idratare le mucose nasali e congiuntivali, sfiammarle e, soprattutto, rimuovere quei microgranuli di pollini che si comportano da allergeni. Mattino e sera, quindi, via libera alla detersione.
Per placare il fastidio vanno usati dei colliri e degli spray nasali con antistaminici di seconda generazione (levocabastina, acido spaglumico, ketotifene o nedocromile sodico) da usare mattina e sera o tre volte al giorno se necessario».
Respiro corto da allergie
In molti casi la reazione allergica può portare al broncospasmo, con “fame d’aria” e difficoltà respiratorie. In questo caso, se sai di essere un soggetto allergico, devi sempre temere un attacco d’asma e premunirti di uno spray inalatore pressurizzato e con “puff” predosati, che riunisce in un’unica bomboletta il farmaco broncodilatatore e quello cortisonico.
«Se al secondo giorno la situazione non migliora, occorre consultare un medico perché l’asma è una patologia insidiosa che non può essere gestita a lungo da soli», avverte il dottor Businco. «Qualora la dispnea (difficoltà respiratoria) sia accompagnata da febbre alta, brividi e tosse, meglio chiamare il 118 per verificare che non si tratti di un’infezione da Coronavirus».
Contro i vari tipi di dolore
Se la “cervicale” torna a colpire a tradimento o se il ciclo è più doloroso del solito, punta sugli antinfiammatori non steroidi ad azione rapida, che calmano il dolore entro 10 minuti.
Basta osservare che la confezione del medicinale riporti la scritta “fast” o “rapid”. «Si usano, in genere, le microcompresse di acido acetilsalicilico che si sciolgono subito in bocca, o le bustine di granulato effervescente, per esempio di ketoprofene», suggerisce Carlo Gargiulo, medico di famiglia. «Molto pratiche anche le bustine orosolubili in versione “tascabile”: si versa la polverina direttamente in bocca e si attende che faccia effetto nel giro di un quarto d’ora».
In mancanza di antinfiammatori, è possibile usare come antidolorifico il paracetamolo, che vanta un discreto effetto analgesico, oltre ad abbassare la febbre. In caso di mal di schiena o di dolore al collo acuto, dovuto a contratture muscolari, meglio tenere in casa anche dei cerotti autoriscaldanti, che rilasciano il calore per otto ore contribuendo a sciogliere le tensioni.
Oppure, in alternativa (ma mai usarli insieme!), puoi adoperare dei gel antinfiammatori da massaggiare sulla parte indolenzita o dei patch che rilasciano il principio attivo in loco, per via transdermica, come quelli con diclofenac.
Se brucia la gola
Contro il mal di gola funzionano bene le caramelle e gli spray disinfettanti a base di flurbiprofene, che alleviano il dolore e l’infiammazione. Ma se non dovesse passare, meglio qualcosa di più forte, come i nuovi spray orofaringei che coniugano tre principi attivi: l’antibiotico (come la tirotricina), un anestetico locale (come la benzocaina, che attenua i bruciori) e un dinfettante/antisettico (come il cetrimonio bromuro). «In questo caso l’antibiotico, spruzzato in gola, ha un’azione localizzata e non sconvolge la flora intestinale. Se dopo due giorni il mal di gola non passa, occorre comunque farsi visitare», avverte Gargiulo.
Digestione in tilt
Il cambiamento dei ritmi e delle abitudini alimentari imposto dall’emergenza Coronavirus può portare a un diffuso nervosismo, che si ripercuote sul nostro apparato gastrointestinale. «Anche chi non soffre di bruciori di stomaco, in questo periodo di stress può andare incontro a disturbi digestivi», precisa Gargiulo.
«Si può correre ai ripari con rimedi come il bicarbonato di sodio o il citrato di magnesio da assumere a fine pasto per tamponare l’eccesso di succhi gastrici. Contro la stitichezza occasionale, dovuta anche alla mancanza di attività fisica, consiglio di aumentare l’assunzione di acqua e di verdura a ogni pasto. E se ciò non bastasse, ci si può affidare al blando effetto lassativo delle bustine di psillio, di inulina o di macrogol, fibre solubili che, richiamando acqua nell’intestino, ne facilitano il transito».
Saturimetro: che cos'è e come funziona
Si acquista online per 10 € circa ed è diventato il protagonista dei check per il Covid 19. È il saturimetro, uno strumento che rileva in modo rapido e indolore il livello di ossigeno circolante nel sangue.
«Con una specie di “molletta” si pinza un dito e si legge la percentuale di emoglobina saturata con l’ossigeno presente nel sangue capillare», spiega Gargiulo. «Se è uguale o superiore al 95% è tutto ok. Se invece è sotto il 95% significa che l’ossigenazione del sangue è scarsa. Fatto che può dipendere anche da una bronchite o da un broncospasmo da allergia».
Se però il valore sospetto si accompagna a febbre, dispnea (affanno), tosse, mal di gola, brividi, perdita della capacità di riconoscere odori e sapori e malessere potrebbe essere Coronavirus e occorre chiamare il 118.
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Articolo pubblicato sul n. 17 di Starbene, in edicola e nella app dal 21 aprile 2020