di Erika Tomasicchio
Nasce l’Authority nazionale di garanzia dei diritti dei disabili. Sarà un’autorità amministrativa indipendente, con la stessa struttura e competenze di quelle già esistenti in Italia (ad esempio, il Garante per la privacy) il cui compito - si legge in una nota del governo - sarà «promuovere e tutelare i diritti umani e contrastare i fenomeni di discriminazione».
Il primo passo per la sua istituzione - sarà operativo, in concreto, nel 2025 - è stata l’approvazione in esame preliminare, il 17 luglio scorso da parte del Consiglio dei ministri, del secondo decreto attuativo della Legge delega al governo in materia di disabilità (L.227/2021), come ha annunciato il ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli, che l’ha proposto.
Un organo collegiale
L’Authority avrà sede a Roma. Sarà un organo collegiale di tre membri: un presidente e due componenti, eletti d’intesa dai presidenti di Camera e Senato (previo parere favorevole, espresso a maggioranza dei due terzi, delle Commissioni parlamentari competenti). Resterà in carica quattro anni e sarà rinnovabile solo una volta. Il presidente riceverà un'indennità di funzione di massimo 200.000 euro annui, e gli altri due membri entro i 160.000 euro. Il provvedimento prevede inoltre la creazione di un Ufficio del Garante con dirigenti e altro personale che sarà assunto per concorso a partire dal 2026 e con cui potranno collaborare fino a otto esperti.
I membri del Garante dovranno essere indipendenti (e ciò sarà assicurato da una serie di regole sull’incompatibilità in entrata e in uscita dal ruolo) e con principio di esclusività, in base al quale non potranno assumere altre cariche durante il mandato, ad esempio in partiti o sindacati. Inoltre, i componenti dovranno essere competenti ed esperti in tema di diritti umani e nel contrasto alle discriminazioni verso i disabili.
L’Authority – chiarisce Palazzo Chigi – rappresenta «un’articolazione del sistema nazionale mirato ad attuare la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità (art.33), con autonomi poteri di organizzazione, di indipendenza amministrativa e senza vincolo di subordinazione». «Questo decreto – spiega a Starbene.it il ministro Alessandra Locatelli – istituisce una figura di riferimento, operativa e con compiti precisi, sulla quale le persone con disabilità e le loro famiglie potranno contare per tutelare i propri diritti. È un risultato importante che consentirà di attuare quel cambio di prospettiva che stiamo promuovendo per assicurare a tutte le persone una vita il più possibile autonoma e indipendente, come sancito dalla Convenzione Onu. Il Garante avrà molto lavoro da svolgere e tante persone da ascoltare».
Di che cosa si occuperà il Garante dei diritti dei disabili
Ma di cosa si occuperà nello specifico il Garante? Avrà un ruolo consultivo, ma anche funzioni ispettive e di controllo: dovrà vigilare – spiega una nota ministeriale - sul rispetto delle norme della Convenzione Onu, degli accordi internazionali, della Costituzione, delle leggi; dovrà impegnarsi a contrastare i fenomeni di discriminazione diretta e indiretta o di molestie in ragione della condizione di disabilità, potrà raccogliere segnalazioni dai disabili, i loro rappresentanti, familiari e associazioni.
Inoltre, dovrà dialogare con amministrazioni e concessionari di pubblici servizi per ottenere informazioni o documenti e potrà rivolgere ad essi raccomandazioni e pareri per sollecitare misure idonee a superare le criticità. Potrà emettere un parere motivato in cui indicare le violazioni e, ove possibile, proporre il ricorso all’autotutela amministrativa entro novanta giorni.
Ad esempio, se un edificio pubblico non rispetta le norme sull’eliminazione delle barriere architettoniche, il Garante potrà stilare un cronoprogramma rivolto all’amministrazione interessata, indicando i tempi necessari per rimuoverle e vigilare sulla sua attuazione. Potrà svolgere verifiche, d’ufficio o a seguito di segnalazione, sull’esistenza di fenomeni discriminatori e visite alle strutture che erogano servizi pubblici essenziali (centri di accoglienza residenziali e nei centri diurni e negli istituti penitenziari) e promuovere campagne di sensibilizzazione e progetti nelle scuole.
Il coordinamento con i Garanti locali
In attesa dell’istituzione del Garante nazionale, diverse Regioni si erano già mosse in autonomia per dar vita alle proprie Authority dei diritti dei disabili (per citarne alcune: Puglia, Lazio, Umbria, Campania, Lombardia). Il testo del decreto, appena approvato, stabilisce che l’Authority promuoverà con queste ultime «rapporti di collaborazione, nell'ambito delle rispettive competenze, in modo da favorire lo scambio di dati e di informazioni e un coordinamento sistematico per assicurare la corretta, omogenea e concreta applicazione delle norme, tenendo conto della differenziazione dei modelli e delle pratiche di assistenza e protezione su base territoriale».
Soddisfazione per la nascita del Garante è stata espressa da Vincenzo Farabella, presidente di Fish, Federazione italiana superamento dell’handicap. «Inizialmente – commenta - la nostra Federazione aveva manifestato una serie di perplessità sull’istituzione di tale figura. Il testo giunto in Consiglio dei ministri, grazie anche alla nostra costante interlocuzione con il Ministero per le Disabilità, è stato indubbiamente migliorato e ora siamo pronti a collaborare con il nuovo organismo, confidando in un coinvolgimento diretto del mondo associativo nella fase di individuazione di coloro che andranno a comporre l’organismo collegiale che formerà il Garante».
agosto 2023
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