Come spiega la dottoressa Francesca Giacomazzi, Internista Cardiovascolare nonché responsabile dell’Unità Operativa Cardiologia Riabilitativa presso il Policlinico San Donato, «chi ha già avuto un infarto va considerato un paziente ad elevato rischio per altri eventi cardiovascolari, motivo per cui dovrà essere sempre seguito da vicino. Dopo un infarto, i vari fattori di rischio cardiovascolari modificabili (come il diabete mellito, il fumo, la dislipidemia e l’obesità) devono essere monitorati fino ad ottenere dei valori ben più bassi rispetto alla popolazione non malata: in particolare, per quanto riguarda il colesterolo LDL (quello “cattivo”), il target da raggiungere è quello di 70 mg/d».