Il desametasone sta diventando l’antinfiammatorio più famoso di questi giorni, anche se è un vecchio farmaco della famiglia dei cortisonici che si utilizza da decenni per curare l’asma e altri problemi, da quelli reumatologici a quelli oftalmici. Costa circa 6 euro e si è guadagnato l’attenzione dei medici perché riduce fino a un terzo il rischio di morte per Coronavirus.
Questo è quanto dimostra uno studio dell’Università di Oxford condotto su 2100 pazienti con gravi complicanze polmonari da Covid-19. «Gli effetti positivi del farmaco si sono avuti con persone già sottoposte a ventilazione forzata, quindi non si tratta di un principio attivo che viene utilizzato ai primi sintomi respiratori del virus, ma per ora solo nella fase delle complicanze più gravi della malattia», spiega Fabrizio Pregliasco, virologo e direttore sanitario dell’Irccs Galeazzi di Milano.
«Somministrato in dosi da 6 mg al giorno per dieci giorni, il desametasone ha migliorato la risposta immunitaria, bloccato la tempesta infiammatoria che il virus scatena contro i polmoni e migliorato la percentuale di guarigioni». Il suo uso è per il momento off label, cioè il farmaco è autorizzato per curare altre malattie, ma può essere impiegato sotto controllo medico anche in questi casi. «Data la sua efficacia, questo particolare impiego verrà aggiunto al foglietto illustrativo ma ripeto, non viene usato per curare i primi sintomi respiratori del Coronavirus e, men che meno, per prevenirli», conclude il virologo.
articolo pubblicato il 22 giugno 2020