I NUMERI VERDI DELLE REGIONI ITALIANE PER CHIEDERE INFORMAZIONI
Non si placa la paura. Mentre aumentano i casi accertati di Coronavirus all’interno dei confini cinesi e non solo, gli italiani non credono alle rassicurazioni degli esperti e corrono ad acquistare mascherine. Ma può essere utile a contrastare la diffusione del virus?
«In Italia, nell’attuale situazione epidemiologica, indossare le mascherine chirurgiche (monouso e in tessuto non tessuto) che sono andate a ruba nelle farmacie è del tutto inutile», avverte il professor Matteo Bassetti, presidente della Società italiana terapia antinfettiva e direttore della Clinica di Malattie infettive dell’IRCCS Policlinico San Martino di Genova.
«Possono servire a non trasmettere il virus quando si è infetti, ma non a evitarlo. Queste protezioni, infatti, bloccano le eventuali goccioline di saliva rilasciate da tosse e starnuti di chi è malato, riducendo la trasmissione del virus, ma per i soggetti sani non rappresentano una barriera invalicabile, perché non impediscono del tutto la possibilità di inalare particelle infettive che circolano intorno al viso e che possono penetrare attraverso gli spiragli scoperti sui lati.
Per evitare il contagio andrebbero utilizzati degli appositi filtranti facciali, di classe FFP2 e FFP3». Al momento per prevenire il rischio di contagio è sufficiente prendere le stesse precauzioni che valgono per l’influenza (trovi informazioni dettagliate sul sito del Ministero della Salute. «Un’avvertenza fondamentale è lavare spesso le mani con acqua e sapone o con soluzioni alcoliche», sottolinea l’esperto.
«Aggiungo però che in Italia ci sono altri rischi sanitari importanti. Nel Salento, ad esempio, sta passando in sordina una grave epidemia di morbillo, che sta interessando non solo i bambini ma anche gli adulti. Così come si continua a morire di polmonite, eppure solo il 30% della popolazione si vaccina contro lo pneumococco», conclude il professor Bassetti.
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Articolo pubblicato sul n. 9 di Starbene in edicola dall'11 febbraio 2020