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Cellule staminali: che cosa sono e come si usano

Sono l’ultima frontiera contro l’invecchiamento, ma in Italia alcuni trattamenti sono vietati. Scopri perché e come agiscono

Foto: iStock




Sono l’ultima frontiera della medicina rigenerativa e sono finite nell’occhio del ciclone dopo la puntata di Presa Diretta “Belli e immortali”, in onda lo scorso 9 ottobre su Rai3.

Nella trasmissione si spiegava che alcune procedure di ringiovanimento estetico con le staminali in Italia sono vietate, ma c’è chi è pronto ad andare all’estero pur di poterle provare. Con, pare, rischi per la salute.

Perchè questi trattamenti con le staminali non autorizzati nel nostro Paese sarebbero addirittura potenzialmente cancerogeni. Nicolò Scuderi, ordinario di chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica all’Università La Sapienza di Roma e Guido Panté dirigente biologo dell’Agenzia italiana del farmaco fanno il punto della situazione.


I trattamenti consentiti

Va premesso che, ovunque nel mondo, in estetica si utilizzano cellule staminali mesenchimali estratte dai tessuti adiposi: le staminali prelevate dagli embrioni si usano solo a scopo terapeutico.

In Italia si può effettuare un prelievo del proprio grasso (il ricorso a donatori è vietato) attraverso la liposuzione e poi, nella medesima seduta, reiniettarlo, debitamente arricchito, nelle zone da ringiovanire», spiega Scuderi.

«Parte del grasso prelevato, infatti, viene filtrato o centrifugato per separare le cellule staminali; queste vengono quindi aggiunte al restante tessuto adiposo, da usare poi come filler per riempire le rughe o aumentare la taglia del seno.

Le staminali tendono spontaneamente a differenziarsi in nuovo grasso, anche se quello impiantato si riassorbe fino al 50% nel giro di 2-3 mesi», spiega Nicolò Scuderi.


Le metodiche vietate

In alcuni Stati (come San Marino o la Svizzera) si va oltre questa procedura “espandendo” in laboratorio le staminali estratte dal grasso e conservandole congelate in specifici laboratori, le cell factory.

«Secondo alcuni studi, l’uso delle staminali espanse è più vantaggioso del solo lipofilling arricchito: le cellule “ampliate”, iniettate nel tessuto, producono fattori di crescita che stimolano ulteriormente la rigenerazione dei tessuti, favorendo un risultato migliore, più duraturo e con meno riassorbimento.

La conservazione delle cellule, poi, permette di effettuare più trattamenti nel tempo», dice Nicolò Scuderi. «Non è un caso che la pratica sia vietata in tutta l’Unione europea, almeno per l’utilizzo in medicina estetica», avverte Guido Panté.

«Se la staminale viene manipolata e stimolata a crescere, diventa un farmaco di terapia avanzata e, come tale deve sottostare a norme specifiche che prevedono, per esempio, la preparazione in cell factory autorizzate dall’Aifa (nel caso dell’Italia).

Questo perché la manipolazione non è priva di pericoli: messe in coltura per proliferare, le staminali, che non sono sterilizzabili, possono essere contaminate. Inoltre non si può escludere il rischio che, spinte a una crescita non fisiologica (quando si effettua l’espansione), possano dare  origine a tumori».


Sono estratte dal grasso

In estetica si usano cellule staminali del tessuto adiposo che, a differenza di quelle embrionali, capaci di dare origine a qualsiasi tipo di cellula, si possono trasformare solo in alcuni tipi di cellule (adipose nel caso dei filler).  



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Articolo pubblicato sul n. 45 di Starbene in edicola dal 24/10/2017

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