Il mal di testa, la cistite, le erne iatali, l'insonnia e persino il mal di schiena: sono tantissimi i problemi che derivano da un'alimentazione sbagliata. Evitare alcuni cibi o seguire regimi che eliminano oggi i grassi e domani i carboidrati non serve. Almeno secondo il naturopata e osteopata Frank Laporte-Adamski che da trent'anni studia un metodo logico per far funzionare bene la digestione ed eliminare a monte tutti i fastidi che derivano da un intestino intasato.
È tutta una questione di velocità
Nel suo ultimo libro, La dieta Adamski (Vallardi) il medico francese, che vive e lavora in Italia, spiega il suo metodo e lo mette alla portata di tutti.
In breve: ci sono cibi che transitano velocemente dal nostro intestino, in genere quelli acidi come la frutta, il miele, il tè verde, lo yogurt, i pomodori, la zucca, i peperoni e i peperoncini: in 30 minuti al massimo sono belli e digeriti.
Altri invece, quelli non acidi, hanno una caduta lenta e ci mettono almeno 4 o 5 ore prima di finire nell'ultimo tratto dell'intestino. Sono la maggior parte degli alimenti: verdure crude o cotte, cereali, proteine animali e vegetali, noci, nocciole, mandorle, castagne, pistacchi e arachidi.
Quando mescoliamo cibi a caduta veloce e cibi a caduta lenta il transito si blocca. «Ha tutto il tempo per fermentare, intossicarti e attaccarsi alle pareti del tubo come uno strato di intonaco» dice il medico. Da qui partono il gonfiore addominale e a cascata tutti gli altri problemi che anche indirettamente sono associabili alla cattiva digestione: problemi respiratori, cistiti, insonnia e così via.
La spia d'allarme
È la cacca e per spiegarlo Adamski non usa mezzi termini né tabù: «Se ha la consistenza morbida e soda di una banana matura, la forma e la superficie liscia di una salsiccia e il colore di un hamburger ben cotto, avete tutto il diritto di esclamare "Che bella cacca!"».
In tutti gli altri casi abbiamo la prova che il nostro intestino non funziona bene e va, per prima cosa, pulito, proprio come si farebbe con un tubo. Il medico consiglia olio d'oliva extravergine d'oliva da bere a crudo, pasti distanziati almeno 4 o 5 ore e poi, naturalmente, evitare accostamenti di cibi a caduta lenta e veloce. Come purtroppo spesso siamo abituati a fare: pasta al pomodoro, pizza margherita, pomodoro e mozzarella, ma anche melone e prosciutto sono i classici esempi di mix difficili da digerire.
I vantaggi di un intestino ben pulito
Seguire questo regime non serve solo a pulire l'intestino. «Garantisce il massimo assorbimento di tutti i principi nutritivi salutari apportati dagli alimenti e riduce a zero il deposito di tossine e scorie prodotte da un intestino "usurato" dalle cattive abitudini alimentari» assicura Adamski.
Se il tubo è incrostato infatti anche i nutrienti buoni non passano nell'organismo, proprio perché l'assorbimento attraverso le pareti di stomaco e intestino è ostacolato dalle scorie.
E vale alche l'opposto. «In un tubo digerente bloccato, alimenti ritenuti erroneamente causa di gonfiore come il cavolfiore, vanno in putrescenza e ti riempiono la pancia di aria puzzolente. In un tubo digerente libero e pulito, il povero, innocente cavolfiore scivolerà senza alcun problema dalla bocca all’intestino tenue e, nel percorso che lo trasforma in cacca, contribuirà alla tua salute con la sua fantastica scorta di vitamine, fibre e sali minerali».
E non solo il tubo digerente agevola il passaggio nel sangue delle sostanze nutritive contenute nei cibi. «Lì sono concentrate l’80% delle difese immunitarie del nostro organismo: ecco perché un tubo digerente pulito e perfettamente funzionante è la condizione essenziale per prevenire ogni tipo di malattia».
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