di Gianluca Liva, dell’associazione Factcheckers
Dopo cinquant’anni di utilizzo nelle cucine di tutto il mondo, non è mai stata trovata una correlazione tra l’ingestione di cibo cotto nel forno a microonde e l’insorgere di tumori.
Tuttavia un messaggio in circolo su WhatsApp (copiato da un portale che riporta notizie pseudo-scientifiche) nelle ultime settimane rilancia un atto d’accusa contro l’utilizzo delle microonde e lo fa riportando studi inesistenti oppure ricerche scientifiche che vengono citate stravolgendone le conclusioni.
Non esiste alcuna prova che le microonde con cui scaldiamo una pietanza abbiano effetti cancerogeni a lungo termine.
Uno degli studi che vengono citati nel testo riguarda un’indagine del 2003, che avrebbe dimostrato come durante il processo di cottura al microonde le verdure perdano una buona parte delle sostanze nutritive. Il risultato, però, viene descritto solo parzialmente (in malafede) e risulta essere fuorviante per il lettore. Nello studio, infatti, emerge come questa riduzione di sostanze nutritive avvenga con qualsiasi metodo di cottura che comporti l’evaporazione dell’acqua: in padella, al forno o al microonde.
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Articolo pubblicato sul n. 48 di Starbene in edicola dal 14/11/2017