Più mastichi meno mangi, a tutto vantaggio della linea

Lo confermano le ricerche: i cibi più duri fanno sentire sazi prima



di Roberta Piazza

Che tenere il cibo in bocca a lungo ci aiuti a farci sentire sazi prima lo abbiamo sentito tante volte. Uno studio pubblicato sulla rivista Appetite dà la conferma scientifica di quanto suggerito da dietologi e nutrizionisti. I ricercatori sono riusciti a definire e dimostrare con tanto di numeri quanto la masticazione influisce sul senso di sazietà e, di conseguenza, sul totale delle calorie assunte»

La morbidezza è una “trappola”
È stato analizzato il modo di consumare 35 cibi solidi: verdure, carne, cibi pronti e snack. La conclusione è che gli alimenti più morbidi come la pasta al forno, i pomodori pelati, che vengono ingeriti in grandi bocconi e masticati poco, hanno il cosiddetto tasso di assunzione al minuto molto superiore rispetto ai cibi solidi. In altre parole, nello stesso arco di tempo, mangiamo molto più purè, per esempio, che patatine fritte.

Per dimagrire ci vuole “durezza”
«Per tenere sotto controllo l’apporto calorico, oltre alla quantità degli alimenti previsti nel menu è davvero importante fare attenzione alla loro consistenza», dice la dottoressa Diana Scatozza, medico dietologo. «Sì, quindi, a pasta e riso integrali, conditi con sughi di verdure in pezzi, bistecche di carne, formaggio stagionato, crudité, legumi, frutti di stagione con la buccia».

Elogio della lentezza
Oltre a masticare a lungo occorre anche dedicare ai pasti il tempo necessario. «Almeno 20 minuti per la colazione e 45 per pranzo e cena», consiglia la nostra dietologa. Ma questa abitudine non sembra appartenerci, visto che secondo i dati della sesta edizione dell’Osservatorio Nestlé- Fondazione ADI (Associazione Italiana di Dietetica e nutrizione clinica), mangiamo in 15-20 minuti. Approfittiamo allora della Giornata mondiale della lentezza (7-13 giugno) per imparare a essere slow anche a tavola.

10 grammi di cibo in meno al minuto
Gli scienziati del Centro di Ricerca Nestlé, in collaborazione con l’Università di Wageningen (Olanda), hanno misurato le quantità di carne e verdure ingerite da due gruppi di persone a seconda che i cibi venissero proposti interi o sminuzzati. Il risultato? Chi ha dovuto masticare di più ha assunto il 10% in meno di alimenti (con uno scarto di 10 g al minuto). «Il prossimo obiettivo del nostro studio sarà aiutare i consumatori a sentirsi sazi con poche calorie», afferma il dottor Ciarán Forde.

Articolo pubblicato sul n.24 si Starbene in edicola dal 02/06/2015 

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