No all’abuso, ma sì a un consumo moderato e responsabile del vino che, a differenza di altre bevande alcoliche, se inserito in un modello di alimentazione corretta, come la dieta mediterranea, è associato anche a possibili benefici sulla salute.
Sul connubio vino e salute è intervenuto dal Vinitaly il ministro della Salute Orazio Schillaci. «Il consumo basso o moderato di vino, all'interno di un modello di dieta mediterranea è associato ad effetti benefici; ciò che dobbiamo invece contrastare sono gli abusi e le abbuffate alcoliche, che nulla hanno a che vedere con un consumo moderato», le parole di Schillaci. «È importante promuovere il bere in modo responsabile ma ciò è diverso dall'apporre un'etichetta come fa l'Irlanda dove l’alcolismo è un problema sanitario nazionale e i dati indicano che la popolazione irlandese non è a conoscenza dei rischi per la salute collegati all’alcol. L’alfabetizzazione sanitaria invece è una componente importante di tutte le nostre azioni».
Condivide e sottolinea queste affermazioni il professor Luigi Tonino Marsella del Dipartimento di Biomedicina e Prevenzione dell’Università di Roma Tor Vergata, presidente dell’Istituto per la Ricerca su Vino, Alimentazione e Salute (IRVAS). «In tema di alcool, la massima attenzione è d’obbligo specialmente per quanto riguarda i giovanissimi, a cui deve essere precluso il consumo di ogni tipo di bevanda alcolica», ha detto l'esperto. «Se, invece, parliamo di consumatori adulti è sbagliato continuare a demonizzare il vino, uno dei simboli dello stile di vita e della cultura italiana. Non solo perché il proibizionismo non paga mai, ma soprattutto perché la scienza, come approfondito anche dalla recente review narrativa pubblicata sulla rivista internazionale Nutrients, ha ampiamente dimostrato come il vino sia un'alchimia di proprietà uniche, con una composizione ricca e originale in termini di polifenoli e antiossidanti, il cui consumo da basso a moderato non aumenta il rischio di malattie cronico-degenerative (patologie cardiovascolari, diabete di tipo 2 e disturbi neurologici) ma è anche associato a possibili benefici per la salute, soprattutto se inserito in un modello di dieta mediterranea».
Sul tema anche il convegno di qualche settimana fa al Senato “Bere mediterraneo. Gli effetti sulla salute di un consumo moderato del vino”,realizzato su iniziativa del senatore Gian Marco Centinaio a Palazzo Giustiani. Al centro proprio la review Moderate Wine Consumption and Health: A Narrative Review di Nutrients che, di fatto, è il più recente lavoro scientifico a riassumere lo stato dell’arte sul consumo moderato di vino.
Il vino è un'alchimia di proprietà uniche, con unacomposizione ricca e originale in termini di polifenoli e antiossidanti e un'associazione protettiva tra il consumo di vino da basso a moderato e le malattie cardiovascolari, il diabete di tipo 2 e i disturbi neurologici.
Frutto dell’impegno di un gruppo di ricercatori indipendenti e afferenti a diverse istituzioni accademiche italiane – formato daSilvana HreliaeMarco Malaguti, Dipartimento di Nutrizione Umana dell’Università di Bologna,Laura di Renzo, Dipartimento di Biomedicina e Prevenzione dell’Università Tor Vergata di Roma, Luigi Bavaresco, Dipartimento di Scienze delle Produzioni Vegetali Sostenibili dell’Università Cattolica S. Cuore di Piacenza, Elisabetta Bernardi, Dipartimento di Bioscienze, Biotecnologie e Ambiente dell’Università di Bari e infine Attilio Giacosa, Dipartimento di Gastroenterologia e Nutrizione Clinica del Policlinico di Monza – la review ha avuto come obiettivo quello di rivalutare, alla luce delle più recenti evidenze scientifiche, la relazione che sussiste tra tipo e dose di bevanda alcolica consumata rispetto alla riduzione o all'incremento del rischio di malattie.
aprile 2023