di Gianluca Liva, dell’associazione Factcheckers
“Tenendo in tasca una fialetta di vetro riempita con polvere di grafite si può ottenere un “effetto scudo” da tutte le emissioni nocive (il consiglio è di temperare una grossa mina di matita riempiendo una provetta di vetro; la provetta andrà poi tenuta in tasca e scaricata la sera lasciandola sui tubi dell’acqua o del termosifone)”. È quanto si legge in vari articoli in rete e in un gran numero di post su Facebook.
Una fialetta di grafite sarebbe sufficiente per assorbire e catturare i campi elettromagnetici che ci circondano, come se fosse una spugna. La fialetta, in realtà, ha le stesse funzioni di un qualsiasi amuleto: nessuna.
La grafite, così come altre forme di carbonio, viene utilizzata per la schermatura di particolari ambienti per proteggere le persone che lavorano a stretto contatto con strumenti che emettono onde elettromagnetiche. Si parla, per l’appunto, di ambienti, stanze, locali costruiti secondo canoni molto rigorosi.
Una fialetta di grafite tenuta in tasca (o portata al collo come se fosse un ciondolo) non protegge da un bel niente e gli articoli che ne millantano i benefici contribuiscono ad aumentare i nostri timori, spesso infondati, sulla presunta pericolosità dei dispositivi che teniamo in casa (il modem, ad esempio) o in tasca (il telefono cellulare).