Misurando la pressione in farmacia, hai avuto la brutta sorpresa di trovarla un po’ alta, con i valori che superano di poco il famoso limite di 90 mmHG (per la “minima” o distolica) e di 140 mmHG (per la “massima” o la sistolica). La causa? Molto probabilmente sei stressata e hai bisogno di riposo.
L’ipertensione essenziale, la forma più diffusa perché non conseguente a patologie, è infatti tipica di chi soffre di stress cronico, una catena di tensioni continue che avvelenano la vita.
«Per avere la conferma che i picchi ipertensivi dipendano da sovraffaticamento fisico e mentale, la cosa migliore da fare è dosare gli “ormoni dello stress”· il cortisolo e l’aldosterone», spiega il dottor Salvatore Bardaro, docente di medicina integrata all’università di Siena e Pavia. «L’unico valore attendibile del cortisolo è quello salivare, che si misura alla sera imbibendo un tamponcino di saliva e portandolo in laboratorio il giorno dopo. Se il suo valore è compreso tra gli 0,3 e i 3,3 ng/ml, è ok. Oltre, si incorre nell’ipertensione. L’aldosterone, invece, si misura sul sangue e il suo range è tra gli 80 e i 250 pg/ml».
Puoi farti prescrivere gli esami dal medico di base: i due test sono passati dal Servizio sanitario (che però in genere prevede solo l’esame del cortisolo mattutino, quello serale va fatto privatamente e costa circa 15 €).
Si altera l’equilibrio sodio-potassio
Se il legame tra cortisolo alto e ipertensione è noto, lo è meno quello con l’aldosterone. «Si tratta di un ormone secreto dalle ghiandole surrenali che regola i liquidi extracellulari e la cosiddetta pompa “sodio-potassio”, due minerali il cui equilibrio serve a mantenere regolare la pressione arteriosa», prosegue il dottor Bardaro. «Sotto stress l’aldosterone si impenna, facendo diminuire il potassio e causando un aumento relativo del sodio, “colpevole” di far trattenere i liquidi, per una maggior idratazione dell’organismo. Di conseguenza, il volume plasmatico e la pressione arteriosa aumentano».
Come ritrovare la calma
Per normalizzare la pressione, occorre trovare la propria “area di decompressione”: una zona di relax che può essere data da una nuotata, da un corso di yoga, di thai chi chuan o da un massaggio aromatico.
L’attività fisica è fondamentale: un recente studio dell’Università di Helsinki ha dimostrato che 150 minuti alla settimana sono l’ideale per abbassare i valori.
Così rimetti in riga i sali minerali
«Per contrastare la ritenzione idrica dovuta agli squilibri salini scatenati dagli ormoni dello stress (con i conseguenti problemi di gonfiore, gambe pesanti e cellulite) si possono prendere tutti i giorni 20 gocce di tintura madre di pilosella e 20 gocce di tintura madre di centella asiatica», suggerisce il dottor Bardaro.
«Inoltre, occorre contenere il consumo di sale: non bisognerebbe superare i 5 g al giorno (considerando anche quello nascosto nei cibi). Da evitare il consumo di liquerizia (l’acido glicirretico fa salire l’aldosterone). E anche gli zuccheri semplici vanno tagliati perché causano ritenzione idrica come il sale», avverte l’esperto. E per combattere la carenza di potassio? Basta mangiare una banana ogni giorno.
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Articolo pubblicato sul n. 28 di Starbene in edicola dal 27/6/2017