Genere di piccoli bacilli appartenenti alla famiglia delle Brucellaceae; sono patogeni (in grado, cioè, di provocare malattie), dalla forma a bastoncello e sprovvisti di flagelli, dunque senza capacità di movimento. Le condizioni in cui crescono sono piuttosto complesse e, pare, favorite da un’elevata concentrazione di diossido di carbonio.
Ne esistono varie specie, osservate in animali diversi, con tuttavia poche differenze dal punto di vista dei risultati di laboratorio e delle proprietà antigeniche. Tutte le specie sono patogene per i mammiferi, nei quali hanno la capacità di provocare infezione cronica grazie alla loro caratteristica di crescere nei fagociti, cioè proprio in quelle cellule che dovrebbero legarsi all’agente patogeno per ucciderlo.
L’uomo può venire in contatto con i bacilli della Brucella consumando latte non pastorizzato oppure carne infetta.
Brucella abortus Brucella che determina l’aborto nel bestiame. Può essere diffusa attraverso il latte di animali apparentemente sani e a volte viene trasmessa anche all’uomo, nel quale determina un’infezione che può essere acuta, recidivante, cronica o subclinica (che non si manifesta in una malattia conclamata). Viene detta anche bacillo di Bangs e Bacillus abortus.
Brucella melitensis Brucella che si isola nel latte o nelle urine di capre apparentemente sane. È stata la prima brucella a essere identificata come causa di infezione nell’uomo, nel 1886 dal medico australiano David Bruce (dal quale deriva anche il nome). Determina la febbre di Malta e in passato veniva denominata anche Bacillus melitensis.
Bacillus neotomae Brucella isolata dal ratto del deserto.
Brucella ovis Brucella isolata dal maiale che, occasionalmente, può infettare anche l’uomo.