di Enrico Maria Corno
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di Enrico Maria Corno
Diciamoci la verità: le diete vanno e vengono. Oggi va di moda la paleodieta, ieri c'erano la Dukan e la dissociata, prima altre ancora. C'è una dieta però che mette d'accordo tutti da oltre 25 anni e che oggi, soprattutto tra gli sportivi, continua a fare proseliti. È la Dieta Zona di Barry Sears, lo scienziato americano che ha seguito due dozzine di medaglie d’oro olimpiche e decine di atleti professionisti in qualsiasi sport, portandoli al successo grazie alla sua formula particolare.
Anche la svizzera Lara Gut, appena laureatasi campionessa del mondo di sci alpino, segue la Dieta Zona ed è supportata dall’Equipe Enervit fedele al principio che la Zona non è una dieta iperproteica. È solo una questione di equilibri, o meglio, bilanciamento.
Starbene.it ti spiega perché può essere funzionale anche per te che fai sport un paio di volte la settimana. Ecco 6 moviti per cui la Dieta Zona fa bene alle sportive.
1. LA DIETA ZONA NON FA IL CONTO DELLE CALORIE
"La Dieta Zona non è facile all'inizio. Bisogna imparare a scegliere cosa mettere nel piatto", dice Elena Casiraghi, esperta in nutrizione che collabora con l’Equipe Enervit e con moltissimi atleti di livello. "Per quanto lo si apprenda in fretta, la migliore qualità della Zona sta soprattutto nel fatto che non è necessario calcolare le calorie né rinunciare ai carboidrati. È solo una questione di bilanciamento. Nel piatto ci deve sempre essere il 40% di calorie derivanti da carboidrati (preferendo quelli a basso indice glicemico), il 30% di calorie derivanti dalle proteine e il 30% dai grassi, quelli buoni, come l’olio extra vergine di oliva".
2. LA DIETA ZONA CONTROLLA L'INFIAMMAZIONE DA ALLENAMENTO
"Lo scopo della Dieta Zona sta nel poter tenere sotto controllo il livello dell’infiammazione cellulare, facendo rimanere alcuni ormoni in una zona – appunto – in cui il valore non sia troppo alto né troppo basso”, spiega Casiraghi. "L’infiammazione ci fa ingrassare, ammalare e invecchiare più rapidamente, e inficia la nostra prestazione atletica e la lucidità mentale".
3. CONTROLLA IL LIVELLO DI INFIAMMAZIONE FISICA DA ALIMENTAZIONE
"Gli atleti professionisti vivono una vita di infiammazione che è indotta dall’intensità dell’allenamento”, dice l’esperta. "Chi fa la corsetta al parco o va in palestra a fare zumba non vive nell’infiammazione da allenamento ma può vivere in un mondo di infiammazione causata da ciò che mangia. Il programma alimentare - inteso come metodo per alimentarsi - che darebbero a un'atleta professionista è esattamente il medesimo che darebbero a una donna comune. È sempre solo una questione di controllo ormonale. L’alimentazione va considerata alla sorta di un farmaco, da prescrivere con il dosaggio giusto e al momento giusto, in quanto il cibo non è solo calorie ma influenza i nostri ormoni".
4. LA DIETA ZONA FA AUMENTARE LA CAPACITÀ DI RECUPERO
"La capacità di recupero tra un allenamento e l’altro dipende dalla capacità di controllare quel genere di infiammazione cellulare”, afferma la Casiraghi, esperta in nutrizione. “Spesso, ad alto livello, a parità di talento e doti fisiche, questa capacità fa la differenza. La sportiva dilettante e perfino la 'sportiva della domenica' trarrebbero uguale beneficio dalla Dieta Zona, rimediando anche a molti dei dolorini procurati dalla pratica".
5. LA DIETA ZONA È VELOCE, VARIA, COLORATA, ECONOMICA
"Pensando alla Dieta Zona immagino un piatto occupato per due terzi di verdure e un terzo di pollo alla piastra, aggiungendo pane integrale e una porzione di frutta”, dice la nostra esperta. “A regime non sono importanti nemmeno le quantità perché le giuste proporzioni di carboidrati, grassi e proteine lavorano sull’ipotalamo, la parte del cervello che regola i centri della fame e sazietà, inducendo un immediato e prolungato senso di sazietà. Di conseguenza la dieta consigliata è la medesima, sia che voi siate in un giorno di allenamento o meno. Il segreto è stabilizzare il livello di glucosio nel sangue: per questa ragione non devono passare più di cinque ore tra un pasto e il successivo. Così gli spuntini diventano fondamentali per la lucidità mentale e il recupero fisico".
6. SI PUÒ STARE A ZONA ANCHE ALL'APERITIVO
"La regola della suddivisione del piatto in un terzo di proteine e due terzi di verdura – conclude Elena Casiraghi - accompagnata da pane (meglio se integrale) e una porzione di frutta, è un modo semplice ed efficace per iniziare e permette di adattarsi a qualsiasi situazione quotidiana. Si può stare in Zona anche ad un aperitivo, sostituendo per esempio un calice di vino a pizzette e focacce. Meglio se vino rosso, ricco di polifenoli, le preziose sostanze che pur non fornendo energia al corpo hanno una potente capacità antiossidante e attivano l’Enzima della Vita”.
Le risposte dei nostri esperti
Cara lettrice/caro lettore, le consiglio di rivolgersi ad un medico specialista in scienza dell'alimentazione o ad un servizio di dietetica di un ospedale della sua zona. In questo modo, dopo un'adeg...
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