di Laura Della Pasqua
1. La Cina spaventa il mondo
2. L'antivirale Molnupiravir poco efficace
3. Per la maturità si torna al pre Covid
1. La Cina spaventa il mondo
La Cina torna a far paura al mondo. Pechino ha chiuso con la linea dura dello “zero Covid” ma dopo aver allentato le restrizioni i contagi sono esplosi. Le notizie dalla Grande Muraglia trapelano col contagocce ma ci sarebbero oltre un milione di contagi al giorno, terapie intensive che stanno esplodendo, ospedali al collasso. La Cina sconta l’aver effettuato poche vaccinazioni rispetto alla totalità della popolazione e con prodotti (Cansino e Sinovac) che secondo gli istituti di ricerca internazionale sarebbero poco efficaci. A differenza di quelli a mRna, non hanno retto all'ondata di Omicron.
Ora si teme che i contagi si espandano nel mondo a fronte di scambi e movimenti di persone molto intensi. Questo riguarda anche l’Europa e l’Italia. In alcuni voli atterrati a Malpensa proveniente dalla Cina, la metà dei passeggeri è risultata positiva. Il ministro della Salute Orazio Schillaci ha disposto con ordinanza l’obbligo di effettuare i tamponi antigenici – con relativo sequenziamento del virus – per tutti i passeggeri provenienti dalla Cina e in transito in Italia. Dal 5 gennaio faranno lo stesso anche gli Stati Uniti.
Tra le cause dell’impennata dell’epidemia ci sarebbe una sottovariante di Omicron, già denominata Gryphon che, secondo Our World in Data, che cita i dati relativi alle sequenze genetiche del virus depositate nella banca dati internazionale Gisaid, è stata già rilevata in Italia, dove al 27 dicembre costituiva l’1,82% del virus in circolazione, in Francia (1,22%), Belgio (4,56%), Germania (2,05%), Spagna (2,61%) e Regno Unito (5,44%). Negli Usa e in particolare a New York è aumentata del 140% nell’ultimo mese. Questa variante ha una capacità di diffusione molto elevata grazie alla mutazione chiamata F486P che le permette di sfuggire agli anticorpi generati sia da infezioni da Omicron 5 sia dai vaccini. La propagazione dei contagi potrebbe portare alla nascita di nuovi ceppi più aggressivi capaci di mettere a rischio i vaccini. L'ultimo aggiornamento settimanale, pubblicato dall'Oms (Organizzazione mondiale della sanità), dice che ci sono «sei varianti attualmente sotto monitoraggio che rappresentano il 72,9% della prevalenza contagi». Questi mutanti, spiega l'Oms, «hanno sostituito precedenti lignaggi».
Gli esperti ricordano l’importanza soprattutto per anziani e fragili, dell’uso della mascherina e della vaccinazione. Al momento la situazione in Italia risulta sotto controllo.
2. L'antivirale Molnupiravir poco efficace
Continuano ad arrivare studi sull’uso degli antivirali per curare il Covid. Una ricerca britannica pubblicata sulla rivista The Lancet ridimensiona l’efficacia del Molnupiravir, uno dei trattamenti domiciliari più consigliati.
Secondo gli autori della ricerca la pillola anti Covid non ha ridotto i tassi di mortalità o i ricoveri ospedalieri. In compenso è stato osservato un recupero più rapido in chi l’aveva ricevuta. I pazienti trattati a casa con Molnupiravir si sono infatti ripresi più rapidamente – in media 4,2 giorni più velocemente – rispetto a chi non lo aveva ricevuto e anche la carica virale, ovvero il livello di infezione, è risultata inferiore.
I risultati, dunque, secondo gli autori, suggeriscono che questo farmaco non sarebbe adatto a tutta la popolazione, ma in circostanze estreme potrebbe ridurre la pressione sui sistemi sanitari. I benefici sono tempi di recupero più rapidi e un follow-up ridotto con i servizi sanitari. Quindi potrebbe contribuire ad alleggerire il carico sui servizi sanitari attraverso il trattamento di pazienti selezionati a casa, durante i periodi di elevata diffusione della malattia e di pressione sulla sanità.
3. Per la maturità si torna al pre Covid
La scuola archivia la fase Covid anche per gli esami di maturità. Si svolgeranno nelle modalità di prima della pandemia. La legge del 2017 non verrà quindi modificata. Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha spiegato che la fase dell’emergenza può considerarsi finita, almeno per la maturità.
«Poi che abbia lasciato degli strascichi è evidente. L'aumento del bullismo, uno smarrimento di molti giovani che si trovano più in crisi nell'affrontare il percorso scolastico. Mi riferisco alla sempre più accentuata assenza di socializzazione» ha detto in una intervista. Per quanto riguarda la prova orale, ha annunciato una circolare, precisando che «deve valorizzare le competenze degli studenti e verificare la loro capacità di fare collegamenti tra le materie».