di Laura Della Pasqua
1. Isolamento, le nuove regole
2. Mascherine prorogate fino al 30 aprile
3. Le varianti BF.7 dalla Cina e Gryphon dagli Stati Uniti
1. Isolamento, le nuove regole
Arrivano le nuove indicazioni per l’uscita dall’isolamento Covid. Per gli asintomatici e per coloro che non presentano comunque sintomi da almeno 2 giorni, l’isolamento potrà terminare dopo 5 giorni dal primo test positivo o dalla comparsa dei sintomi, a prescindere dall’effettuazione del test antigenico o molecolare. Ma qualora il test risulti negativo, la quarantena termina anche prima dei 5 giorni.
Diversa la situazione degli immunodepressi, che devono restare in isolamento per minimo 5 giorni, e possono uscire sempre necessariamente a seguito di un test antigenico o molecolare con risultato negativo.
Per gli operatori sanitari, se asintomatici da almeno 2 giorni, il contatto con l’esterno può ricominciare non appena il tampone è negativo. Se hanno avuto un contatto con un contagiato, devono eseguire un test su base giornaliera fino al quinto giorno successivo.
Chi ha avuto contatti stretti con soggetti con Covid, deve seguire il regime dell’auto sorveglianza, durante il quale è obbligatorio indossare la mascherina al chiuso o in presenza di assembramenti, fino al quinto giorno successivo alla data dell’ultimo contatto stretto. Se durante il periodo di auto sorveglianza si manifestano sintomi che inducono a ipotizzare l’infezione, è raccomandato un test per la verifica.
2. Mascherine prorogate fino al 30 aprile
La pandemia nel nostro Paese è sotto controllo ma le notizie preoccupanti che arrivano dalla Cina inducono a tenere alta l’attenzione. L’ultima circolare del ministero della Salute ha introdotto la proroga al 30 aprile prossimo dell’uso di dispositivi di protezione delle vie respiratorie, ovvero delle mascherine, in una serie di strutture: per i lavoratori, gli utenti e i visitatori delle strutture sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali, comprese le strutture di ospitalità e lungo degenza, le residenze sanitarie assistenziali, gli hospice, le strutture riabilitative, le strutture residenziali per anziani, anche non autosufficienti, e negli ambulatori e studi medici.
3. Le varianti BF.7 dalla Cina e Gryphon dagli Stati Uniti
Dalla Cina le notizie trapelano con il contagocce, ma quella che riguarda la nuova variante BF.7 sta rimbalzando sui media mondiali. Questa mutazione, stando alle dichiarazioni di alcuni medici dell'ospedale Deji, il più grande di Shanghai, “è più rapida e letale” delle precedenti. “Non possiamo farci niente, ci travolgerà” è stato il commento lasciato alle agenzie locali. Come ha precisato al giornale Global Times il dottor Li Tongzeng dell'ospedale Xiaotangshan di Pechino, BF.7 "ha una maggiore capacità di fuga immunitaria, un periodo di incubazione più breve e una velocità di trasmissione più rapida”. Per tali caratteristiche potrebbe a breve soppiantare le altre varianti.
I sintomi rilevati sono simili a quelli degli altri ceppi di Omicron, quindi che interessano le vie aeree superiori. Ovvero febbre, tosse, mal di gola, rinorrea (naso che cola), dolori muscolari e affaticamento. BF.7 si sarebbe originata da Omicron5, la variante dominante in Italia.
Un altro ceppo, che si sta diffondendo negli Stati Uniti è Gryphon. In una settimana i contagi sono più che raddoppiati.
E in Italia? Nel periodo 14 novembre 2022 – 25 dicembre 2022 la quasi totalità dei casi, secondo i dati dell’Istituto superiore di sanità (Iss), è dovuta alla variante Omicron, che costituisce il 99,95% dei sequenziamenti depositati. Il restante 0,05% è da attribuire a ricombinanti Delta/Omicron. L’Iss spiega che si continua a seguire l’evoluzione del sottolignaggio definito Gryphon ma al momento le sequenze presenti nella piattaforma sono pari al 2% del totale, “un valore sostanzialmente stabile rispetto al bollettino di novembre”.