"A volte vorrei staccare un po’ la testa e non pensare più a nulla". Ecco una delle tante frasi che sentiamo sempre più spesso, o peggio ancora, a cui pensiamo più spesso. Come se avere il vuoto cerebrale fosse un modo efficace e risolutivo per evitare di rimuginare o di agitarsi o di rattristarsi. A dire il vero, se si realizzasse questo desiderio, sarebbe effettivamente risolutivo, perché equivarrebbe a... morire! Invece di annullarci possiamo fare qualcosa di diverso? Ovviamente sì.
ESSERE CONSAPEVOLI È IL PRIMO PASSO
Capire come mai siamo continuamente sommersi da pensieri negativi ci aiuta a spezzare un meccanismo mentale molto tenace, che deriva da quando eravamo uomini primitivi e, quindi, possibili prede per le bestie feroci e soggetti a calamità naturali improvvise.
A livello evolutivo, vivere in uno stato d’allerta ci ha consentito di sopravvivere e prosperare. Purtroppo, però, questo stato di attenzione costante fa sì che ci si arrovelli continuamente su preoccupazioni legate al passato o al futuro, con conseguenze negative per il nostro benessere. Un esempio? Continuiamo a pensare a un litigio con qualcuno e questo accresce la tensione nel corpo, come se quella persona fosse ancora lì.
Quella reazione fisica è la prova che rimuginare attiva il sistema di allarme del nostro corpo, che rispetto a un potenziale pericolo ci predispone all’attacco o alla fuga. Quindi aumentano adrenalina, dopamina e cortisolo, sostanze che, se rimangono a lungo nell’organismo, hanno conseguenze negative sull’umore e sulla capacità di concentrazione, oltre a indebolire il funzionamento del sistema immunitario.
Se comprendiamo come funziona questo meccanismo mentale e quanto sia automatico per la nostra mente reagire in questo modo, possiamo correre ai ripari.
3 ABITUDINI VINCENTI
Ecco 3 strategie vincenti per non cadere vittime dei pensieri ricorrenti.
- 1 Fissa l’appuntamento con i pensieri negativi Invece di colpevolizzarti perché la tua mente continua a tornare sulle stesse cose, decidi di fissare giorno e orario in cui comincerai a rimuginare. In questo modo toglierai forza a quel meccanismo. Molte persone che seguono i miei corsi dichiarano che dopo aver provato questa tecnica, quando arriva “l’appuntamento” non hanno voglia di pensare in negativo e anche le “idee fisse” non riescono a trovare accoglienza.
- 2 Respira con il diaframma Va tanto di moda dare il consiglio di stare nel qui e ora, ma cosa significa esattamente? Prima di tutto utilizzare la respirazione in modo corretto. Se infatti quando inspiri usi il diaframma, ti stai concentrando su un’azione presente, che “disinnesca” la reazione da stress e attiva il sistema nervoso autonomo parasimpatico, che favorisce calma e relax.
- 3 Fai attività fisica Muovere il corpo (correndo, andando in palestra ma anche solo camminando) serve a scaricare la tensione accumulata durante la reazione da stress. Se rimani a letto o sul divano, l’organismo non riesce a disintossicarsi, come se restasse ai blocchi di partenza. Inoltre, allenare muscoli e respiro porta più ossigeno e serotonina al cervello, che oltre a regolare l’umore migliora la capacità di focalizzarci sulle cose importanti. È provato, infatti, che un’attività fisica regolare previene nervosismo, ansia e depressione, grazie anche al rilascio delle endorfine: i neurotrasmettitori che regalano un senso di benessere e appagamento.
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Articolo pubblicato sul n. 43 di Starbene in edicola dal 9/10/2018