Casa: le strategie anti-inquinamento

Spesso il livello di inquinanti è più alto all’interno degli edifici. Ecco le dritte per ridurlo al minimo



di Valeria Ghitti

Dici inquinamento e pensi allo smog, al traffico, all’aria cittadina densa di polveri sottili. In realtà dovresti fare attenzione anche al chiuso di casa tua. «Gli studi più recenti indicano che la concentrazione di inquinanti spesso è più elevata all’interno degli edifici, dove passiamo la maggior parte del nostro tempo», rivela Paolo Carrer, responsabile del reparto di Medicina del lavoro dell’ospedale Fatebenefratelli Sacco di Milano.


«Le conseguenze immediate sono irritazioni a occhi e vie respiratorie e malesseri, fino ad arrivare a malattie, come l’asma allergica. Ma l’esposizione gli inquinanti indoor può contribuire ad aggravare patologie già esistenti, respiratorie e cardiache, e fa addirittura salire il rischio di sviluppare tumori».


I responsabili? Materiali da costruzione e di rivestimento, e mobili di uso quotidiano, insieme alle cattive abitudini: servono quindi accorgimenti continui e un vero e proprio cambio di stile di vita. Ecco i suggerimenti dei nostri esperti, stanza per stanza.


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IN SOGGIORNO - atmosfera sì, aria viziata no


Il caminetto scoppiettante, le candele accese, incensi e profumi sprigionati nell’ambiente da appositi diffusori: sono tutti modi che si usano in casa per creare atmosfera. Magari ti concedi anche una sigaretta sul divano. «Tutte combustioni che riempiono l’aria di  sostanze pericolose, le stesse che respiri in una strada trafficata: polveri sottili, formaldeide, monossido di carbonio, biossido di azoto e composti organici volatili presenti nei deodoranti e dispersi con il calore. Sono, infatti, i principali inquinanti domestici», avverte il dottor Paolo Carrer.


Fumare in casa è l’abitudine più pericolosa: le tossine liberate si depositano su ogni superficie, dove permangono per settimane e mesi e, anche attraverso il semplice contatto, vengono assorbite soprattutto da chi sta più vicino al terreno: bambini e animalidomestici.


Limita candele, incensi e brucia-essenze a occasioni sporadiche, senza accederne più di uno contemporaneamente. «Arieggia con cura la stanza almeno una volta al giorno e in particolare durante e dopo l’uso di queste fonti inquinanti: lascia aperte le finestre per almeno dieci minuti scegliendo gli orari di minor traffico», consiglia Carrer.


Hai il caminetto? «Se è un modello aperto, accendilo raramente, facendo controllare periodicamente la canna fumaria e il tiraggio», suggerisce Andrea Poggio, delegato nazionale di Legambiente e responsabile del sito viviconstile.org. «Meglio se lo trasformi in un termocamino, cioè un modello chiuso da un vetro termico e dotato di ventilazione forzata. In commercio trovi dei moduli che si inseriscono direttamente nel camino e che ti permettono la trasformazione senza lavori di muratura».

IN CUCINA rivedi l’attrezzatura


«La fiamma della cucina a gas e del forno, i vapori dei cibi cotti e fritti sono anch’essi fonte importante di inquinanti: ecco perché è obbligatoria una buona cappa aspirante collegata con un camino di scarico all’esterno», ricorda Poggio. Azionala sempre prima ancora di cominciare a cucinare e dopo fai sempre cambiare aria alla stanza.


Ma attenzione anche agli utensili che usi. A cominciare dai recipienti di plastica in cui conservi gli avanzi. «Alcuni contengono un interferente endocrino (cioè una sostanza in grado di alterare,nel tempo, l’equilibrio ormonale) molto noto, il bisfenolo A. Questa sostanza, che si sospetta essere cancerogena, può passare negli alimenti, in particolare sotto l’effetto del calore. Meglio quindi sostituire questi contenitori con quelli di vetro, soprattutto quando si trattadi scaldare i piatti», ricorda il medico Patrice Halimi, nel suo ultimo libro Super Detox (ed. Sperling & Kupfer, 17 €), dedicato a come liberarsi da ciò che è tossico e nocivo, incasa e fuori.


Attenzione anche agli utensili in alluminio e a quelli con rivestimento antiaderente in teflon: se si deteriorano (con il tempo, con una pulizia aggressiva o, nel caso dell’alluminio, a contatto con cibi acidi come pomodoro e limone) possono contaminare gli alimenti. Cambiali quindi ogni due anni (e ogni volta che si danneggiano) e preferisci, per i nuovi acquisti, quelli in acciaio inossidabile, in vetro temperato o in ghisa naturale.


Halimi consiglia di prestare attenzione anche agli stampi in silicone che oggi si usano per budini e cupcakes, che possono liberare troppi composti organici volatili: «Se puoi farne a meno è meglio, altrimenti sciacqua bene lo stampo nuovo, riempilo d’acqua bollente e scaldalo in forno. Lavalo poi con cura prima di utilizzarlo».

IN BAGNO igienizza senza esagerare


È la stanza dove ti prendi cura di te, ma perché sia salubre vacci piano con detersivi e detergenti, nell’intento di pulirla a fondo. «I prodotti per la pulizia sono un’altra fonte di inquinanti domestici, per questo vanno usati alle dosi minime, come nel resto della casa, soprattutto in presenza di bambini, malati e anziani. Ed è necessario arieggiare sempre dopo l’uso per disperdere le sostanze volatili», consiglia il dottor Carrer.


Puoi anche optare per detergenti fai da te naturali (li trovi qui di seguito le ricette), e scegliere prodotti privi di sostanze nocive (quelle tossiche sono evidenziate in etichetta con segni di pericolo). «In generale acquista prodotti con marchio Ecolabel, che riducono i rischi per la salute, comprese le irritazioni della pelle e degli occhi, e si degradano senza inquinare l’ambiente», consiglia Andrea Poggio. «Evita anche di mescolare prodotti diversi tra loro, che potrebbero reagire chimicamente e sviluppare vapori pericolosi», continua l’esperto.


In fatto di igiene, infine, le piastrelle non sono consigliabili perché non fanno traspirare i muri, proprio dove viene prodotta molta umidità: favoriscono la
condensa e la formazione di muffe nocive. Non rivestire quindi oltre i 2/3 della parete e, se è già tutto piastrellato, ventila la stanza per 5 minuti due volte al giorno e ogni volta che fai la doccia.

IN CAMERA DA LETTO scegli bene arredi e materiali



È il luogo in cui passi più tempo, dormendo. Per questo dedica particolare attenzione ai mobili e ai rivestimenti di pareti e pavimenti. «I collanti usati per carte da parati, moquette, parquet, gli impasti di colla e legno che costituiscono i pannelli di compensato e truciolato di molti mobili, così come resine, vernici e isolanti contengono formaldeide (che è anche un prodotto della combustione e un ingrediente di detersivi). È un conservante potenzialmente cancerogeno che viene rilasciato nell’aria che respiri», spiega Paolo Carrer.


Il rilascio dei vapori tossici, rapido quando mobili e rivestimenti sono nuovi, continua lentamente per anni e aumenta al crescere della temperatura e dell’umidità della stanza. «Anche in questo caso per tappezzerie e parquet opta per vernici e colle Ecolabel e preferisci mobili in legno massello, cercando quelli classificati E1, cioè a bassa emissione di formaldeide, o FF, cioè senza formaldeide, chiedendo la garanzia all’atto dell’acquisto», conclude l’esperto. Non dimenticare di aerare la camera da letto per 5-6 minuti ogni mattina, e alla sera, 15-20 minuti prima di andare a letto.

I detersivi eco che puoi fare tu

Ecco quattro ricette per preparare detergenti a basso impatto ambientale firmate da Lucia Cuffaro, autrice di Risparmia 700 euro in 7 giorni (Arianna editore, 10,80 €), una guida pratica per il risparmio attraverso l’autoproduzione ecosostenibile.


➔SGRASSATORE - Scalda in un pentolino 450 ml di acqua distillata, 50 g di sapone di Marsiglia all’olio di oliva, 50 g di bicarbonato di sodio e 50 g di soda da bucato, mescolando lentamente per 20-30 minuti, quindi lascia riposare. Dopo qualche ora frulla per pochi secondi il sapone ottenuto, per ottenere un gel ottimo per lavare le stoviglie e da usare come sgrassante universale.


➔IGIENIZZANTE - Per sanitari, lavelli e mobili in legno, miscela in un flacone con pistola a spruzzo 500 ml di acqua distillata e 48 g di bicarbonato. Ne bastano pochi spruzzi su un panno in microfibra o direttamente sulla superficie da pulire.


➔ANTICALCARE - Per le superfici in acciaio e per i vetri miscela 200 ml di aceto bianco o di mele in 300 ml di acqua distillata in un flacone con spruzzino. Agita prima dell’uso e lascia agire qualche minuto in caso di sporco incrostato.
Un bicchiere di aceto bianco in 3 di acqua calda, invece, ti danno un ottimo detergente per pavimenti (ma non su marmi, pietre e parquet).


➔ANTIMUFFA - Sciogli in due bicchieri di aceto di vino bianco 20 gocce di olio essenziale di tea tree, un potente fungicida naturale. Spruzza sulla zona da trattare, lasciandolo agire per circa 10 minuti prima di ripulire con un panno in microfibra.

Articolo pubblicato sul n.10 di Starbene in edicola dal 23/02/2016

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