Così non corri rischi
> FORMAGGI: NON BUTTARLI TUTTI
«Quelli stagionati puoi ripulirli con cura dalla muffa e consumarli, preferibilmente cotti (così si sterilizzano), per preparare il ripieno di una torta rustica o di una lasagna. Quelli freschi, come la ricotta o la mozzarella, devono invece essere buttati perché le micotossine (favorite dalla presenza di acqua) contaminano in tempi rapidi tutto il prodotto. Ovviamente, nel caso degli erborinati, si tratta di muffe innocue, a meno che non si soffra di un’allergia a queste sostanze», dice la dottoressa Rubini.
> PANE, CARNE E PESCE: METTILI SUBITO NELLA PATTUMIERA
«Se l’esterno del pane è ammuffito, vuol dire che il fungo è penetrato in profondità. Controlla anche il portapane: nel caso si tratti di un sacchetto di carta, gettalo via. Altrimenti, se è un contenitore, devi lavarlo bene», consiglia la biologa. «Stesso discorso per carne e pesce: al primo accenno di muffa, buttali».
> FRUTTA: A VOLTE PUOI “SALVARLA”
Come per i formaggi, dipende dal tipo. «Da quella soda, per esempio mela e pera, basta che elimini la parte colpita», dice la nostra esperta. «Lo stesso discorso vale per le marmellate: se individui una muffa superficiale, puoi toglierla con una posata. In questo caso, infatti, il legame chimico tra lo zucchero presente nel prodotto e l’acqua impedisce alle tossine di proliferare. La frutta molto succosa, come uva, albicocche, pesche, non può invece essere salvata, perché la taminazione non rimane circoscritta».