Cistite: 3 piante per metterla ko

Le soluzioni naturali sono efficaci e non alterano l’equilibrio batterico dell’intestino. Scopri quali sono



di Claudio Buono

Corri in bagno in continuazione perché avverti uno stimolo urgente a urinare, ma poi fai poca pipì e provi bruciore e senso di peso al basso ventre. Hai i sintomi tipici della cistite, un’infiammazione della vescica molto diffusa (il 30% della popolazione femminile, tra i 20 e i 40 anni, l’ha provata almeno una volta nella vita).

La colpa è dei batteri presenti dalla zona anale e genitale, che possono risalire facilmente lungo l’uretra, un canalino più corto nelle donne (3-5 cm, contro i 13-16 cm nell’uomo), finendo per contaminare le pareti della vescica. «Nel 90% dei casi il microrganismo responsabile dell’infezione è l’escherichia coli: questo germe di solito vive nell’intestino senza causare danni, ma in caso di alterazione della flora batterica del colon (causata da alimentazione scorretta, stress, abuso di farmaci come gli antibiotici), può diventare patogeno e colpire la vescica», spiega Luigi Torchio, medico omeopata.


Ferma l’infezione, rigenera la flora

Le soluzioni tutte naturali al problema cistite sono efficaci e, a differenza degli antibiotici, hanno il vantaggio di non alterare l’equilibrio batterico dell’intestino. Per prevenire e trattare con efficacia la cistite funzionano bene soprattutto tre piante. In più, per rigenerare la flora intestinale, punta sui probiotici, fermenti lattici vivi (bifidobatteri e lattobacilli) che trovi come integratori alimentari o in molti yogurt arricchiti. Prendine una dose quotidiana di almeno un miliardo per grammo per due mesi, e creerai in poco tempo un ambiente ostile ai batteri nocivi come l’escherichia coli.


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UVA URSINA in caso di attacchi acuti

Che cos’è - Si tratta di un piccolo arbusto sempreverde diffuso nel nord Europa, in Asia e nel nord America. È considerata il più utile rimedio naturale contro le cistiti

Come agisce - Ha un potente effetto antisettico e antinfiammatorio e, in più, calma lo stimolo continuo a urinare e il dolore. Spiega il dottor Torchio: «Il principio attivo più importante dell’uva ursina, l’arbutina, una volta giunto a contatto con le urine libera una particolare sostanza, l’idrochinone, che svolge una potente azione antibatterica, specialmente nei confronti di escherichia coli e stafilococchi, i responsabili della maggior parte delle infezioni urinarie».

Come assumerla - Prendila in infuso: versa un cucchiaio difoglie essiccate in una tazza a cui aggiungerai 250 ml di acqua bollente. Lascia a riposo per una decina di minuti prima di filtrare. Bevi il preparato due-tre volte al giorno. Puoi assumerla anche sotto forma di tintura madre (30-40 gocce sciolte in un bicchiere d’acqua, mattino e sera a stomaco vuoto) fino a completa scomparsa dei sintomi. Attenzione: l’uva ursina è controindicata in gravidanza (può indurre contrazioni uterine).

MANUKA per potenziare la terapia

Che cos’è - Originaria della Nuova Zelanda e dell’Australia, è una pianta sempreverde con potente effetto antibiotico

Come agisce - Può essere molto utile per aiutare a debellare l’infezione, rinforzando nel contempo le difese immunitarie. «La notevole proprietà antibatterica della manuka è dovuta a una molecola, il methylglycoxal/MGO (in italiano “metilgliossale”), che contrasta lo sviluppo di un ampio range di batteri (escherichia coli incluso) già a una concentrazione di 100 mg di metilgliossale per ogni chilo di miele medicinale», fa sapere il nostro esperto.

Come assumerla - Sotto forma di miele medicinale: 3 cucchiai al giorno, uno mezz’ora prima di ogni pasto principale. Oppure 2-3 compresse al giorno, per 10-15 giorni. È possibile assumerla in associazione con l’uva ursina e il cranberry, per potenziare al massimo la terapia iniziale, quando la malattia dà i sintomi più fastidiosi. 

CRANBERRY per prevenire le recidive

Che cos’è - Detto anche mirtillo rosso americano, è un arbusto sempreverde originario dell’America del Nord, in particolare del Canada. Le sue bacche sono efficaci nel ridurre il rischio di cistiti ricorrenti. 

Come agisce - «Il cranberry è ricco di una particolare varietà di polifenoli, le proantocianidine di tipo A, che hanno la capacità di impedire ai batteri più spesso responsabili della cistite di aderire alla mucosa della vescica, evitando in questo modo la loro crescita e quindi lo sviluppo dell’infezione. Se poi non riescono ad “attaccarsi”, il mirtillo favorisce la loro espulsione attraverso le urine», sottolinea Torchio.

Come assumerlo - Per la prevenzione delle infezioni delle vie urinarie va preso con regolarità, anche per lunghi periodi (cicli ripetibili di almeno un mese). Puoi scegliere se assumerlo sotto forma di succo concentrato (50 ml, 2-3 volte al giorno) o di capsule di estratto secco (1-2 capsule, 2 volte al giorno con un abbondante bicchiere d’acqua, preferibilmente prima dei pasti).

Un aiuto in più dall’omeopatia

>I rimedi omeopatici possono dare una mano a combattere la cistite. Puoi usarli in sinergia con i tre super-rimedi verdi che ti abbiamo appena suggerito, per alleviare ulteriormente i sintomi più sgradevoli.

>Se provi frequente bisogno di urinare e prima, durante e dopo la minzione avverti forte dolore e bruciore, prendi Cantharis 9 CH: 3 granuli da far sciogliere sotto la lingua a digiuno ogni volta che avverti questi fastidi.

>Se l’espulsione di urine è scarsa e dolorosa e, in più, provi brividi di freddo e agitazione, assumi Nux vomica 5 CH (5 granuli da sciogliere sotto la lingua a stomaco vuoto ogni 12 ore, 2 volte al giorno, fino a miglioramento dei sintomi).

>Se soffri di cistiti ricorrenti durante l’anno (più di 4 episodi in 12 mesi), prova Thuya 30 CH (un tubo monodose da prendere una volta la settimana, per due mesi).

Articolo pubblicato sul n.14 di Starbene in edicola dal 22/03/2016

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