dirlo a...un genitore
«Di solito sono i genitori a prendersi cura dei figli, a dire loro “ti voglio bene”, ma con l’età i ruoli si ribaltano», spiega la psicoterapeuta Mariavittoria Giusti. «Concentrati sul tuo nuovo ruolo di figlia adulta: ora spetta a te usare la tenerezza nei confronti della mamma e del papà». «Ma non sempre è semplice: soprattutto quando ti trovi di fronte a un genitore che, di solito senza pensare alle possibili conseguenze e implicazioni, per tutta una vita ti ha chiesto di essere forte e di evitare di esprimere le emozioni. Spesso poi le cose si complicano tra padre e figlia perché non siamo abituati a dire “ti voglio bene” a una persona di sesso opposto che non sia il partner», aggiunge Mariano Fischetti. E allora come uscire dall’imbarazzo? «Generalmente trovarsi faccia a faccia non aiuta, anzi ti rende più impacciata. Prova a mettere per iscritto il tuo sentimento: approfitta del suo compleanno e, accanto al regalo, fagli trovare un biglietto con un “ti voglio bene”», suggerisce Giovanna Danesi. «Spesso la rigidità è la stessa da entrambe le parti: è probabile che anche lui voglia esprimere il suo affetto ma non sappia come. In questo modo inizi ad ammorbidire gli animi, e un po’ alla volta anche lui sarà più predisposto alla comunicazione e ti metterà nella condizione di dirgli “ti voglio bene” guardandolo negli occhi. Certo è faticoso, ma ricorda che a un genitore basta sentirselo dire anche una sola volta».