SCELTE PERICOLOSE
E le donne? «Sono abituate ad accettare gli alti e i bassi del corpo, ma anche loro non sono immuni a queste paure, soprattutto in una certa fase della loro esistenza», aggiunge Egidi. «Accade spesso dopo i 50 anni, quando ci si sente un po’ sole, tagliate fuori da alcune relazioni sociali e professionali.
In questo contesto, diventa più difficile non farsi suggestionare dall’angoscia di una malattia o dall’ennesimo segnale dell’invecchiamento. Così molte donne finiscono per saltare la mammografia, trascurare un disturbo o aspettare anni prima di sottoporsi a un intervento».
E sono soprattutto le donne a rivolgersi alla medicina alternativa (secondo l’stat il 7,5%, tra i 35 e i 44 anni, ricorre all’omeopatia), per fortuna nella maggior parte dei casi senza arrivare a curare un cancro solo con rimedi di tale tipo, come è accaduto alla donna di Torino.
«Davanti a patologie importanti, le terapie alternative offrono risposte troppo semplicistiche», interviene la psicoterapeuta Giovanna Franchi.«Ti dicono che ti sei ammalato perché hai un certo comportamento o soffochi una certa emozione. E se cambierai non ti ammalerai più.
Dobbiamo prendere solo il meglio da queste teorie. Sono l’occasione per rivedere la nostra vita, capire le nostre priorità e le situazioni che ci procurano sofferenza. Ma guai a creare un rapporto di causa-effetto con la patologia, perché potrebbe interferire con le cure mediche».