di Francesca Lucati
Scommettiamo che, fra gli strumenti e le opportunità di crescita che tuo figlio ha a portata di mano (scuola, discipline sportive e artistiche, gioco...), ne manca uno che porta grandi vantaggi e richiede poco tempo? Si tratta della meditazione, una pratica utile anche ai piccini perché rigenera lo spirito e il corpo.
«Spesso ci illudiamo che i bambini siano immuni allo stress: in realtà, vivono emozioni forti e, fin dalle prime esperienze sociali conoscono la competizione», spiegano Marina Panatero e Tea Pecunia, operatrici olistiche e autrici del manuale Giochiamo a rilassarci. La meditazione per calmare i bambini e renderli più attenti e creativi (Feltrinelli, 7,50 €).
«Questa pratica, infatti, aiuta i piccoli a trovare un proprio equilibrio e una maggiore concentrazione. Grazie alla nostra esperienza ultradecennale, acquisita anche lavorando nelle scuole, sappiamo che la meditazione fornisce ai bambini l’opportunità di crescere sviluppando appieno tutte le loro potenzialità. Bisogna però essere costanti e meditare ogni giorno, per una decina di minuti al massimo».
TUTTI I BENEFICI
Da millenni si sa che meditare fa bene, ma solo di recente i suoi benefici sono stati confermati dalla scienza, che ne ha indagato i meccanismi fisiologici e neuronali. «È stato scoperto che farlo regolarmente modifica la struttura del cervello e la sua attività», svelano le esperte.
«Per esempio, oltre a ridurre la produzione di cortisolo, l’ormone dello stress, sviluppa la capacità di mantenere uno stato emotivo stabile, disinnesca la mente reattiva e quindi favorisce risposte proattive alle situazioni. Oltre a questi vantaggi verificati scientificamente, ce ne sono altri come il potenziamento delle capacità creative e l’aumento dell’autostima.
In poche parole, la meditazione potrebbe essere proprio ciò che serve a rassicurare un bambino intimorito da un compagno bulletto o, al contrario, a contenere un tipo aggressivo; a rinfrancare una bambina spaventata da una verifica o demoralizzata per un brutto voto; a rendere più “socievole” un ragazzino escluso per timidezza o esuberanza».
COME FUNZIONA
La meditazione proposta da Panatero e Pecunia non è un’attività religiosa né spirituale, ma un addestramento della mente all’attenzione consapevole: «Insegniamo a bambini a indirizzare dolcemente l’attenzione sul loro respiro, oppure su una certa immagine o sensazione suggerita dalle nostre parole. Li invitiamo poi a mantenerla lì, senza però costringerla: la meditazione non è uno sforzo per creare il vuoto nella mente!
Quando capita che pensieri ed emozioni, sorti spontaneamente, “distraggono” i bambini, chiediamo loro di osservarli e di lasciarli andare così come sono apparsi, senza inseguirli o focalizzarsi su di essi (la meditazione, infatti, non è neppure un abbandonarsi alle belle sensazioni e scacciare le brutte!). In questo modo, l’attenzione consapevole viene ricondotta al punto di partenza, cioè al respiro o all’immagine o alla sensazione, a seconda della meditazione».
4 ESERCIZI SU MISURA
Per proporre la meditazione a tuo figlio – o meglio, per sperimentarla insieme a lui - nel manuale Giochiamo a rilassarci trovi le spiegazioni necessarie e una ventina di meditazioni guidate “pronte all’uso”, concepite per fasce d’età e problematiche, rispettose dei tempi dei bambini e facili da insegnare. Ecco alcuni esempi:
1“Il budino”: per un rilassamento fisico consapevole, adatto a bambini iperattivi.
2 “Il mio angolo di pace”: per trovare il luogo della propria interiorità in cui il piccolo è sicuro di se stesso, adatta a bambini ansiosi o spaventati.
3 “Mani sul cuore”: per accogliere e trasmettere amore, adatta a bambini che hanno bisogno di sentirsi accolti.
4 “L’omino di latte”: per prendere consapevolezza di ogni parte del corpo, adatta a bambini che faticano ad addormentarsi la sera.
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Articolo pubblicato sul n.17 di Starbene in edicola dal 12/04/2016