I benefici dello slow reading
Prova invece ad avvicinarti alle parole scritte con un atteggiamento “lean back”. Letteralmente significa “comodamente seduto e appoggiato a uno schienale”: ascoltando ciò che l’autore ha da dirti, permetterai a sensazioni, idee, pensieri, riflessioni di affiorare in te. Il vantaggio? La lettura smette di essere solo una fonte di informazioni, ma diventa una pratica arricchente dal punto di vista emozionale (in particolare, esercita la tua flessibilità calandoti in realtà diverse, reali o immaginarie, e mette alla prova la tua empatia, spingendoti a entrare nei panni altrui).
«Il lean back si traduce in una lettura immersiva e consapevole, da effettuare concentrata e senza fretta, nella quale puoi liberamente tornare indietro per rivedere passi o frasi che non hai ben compreso o che ti hanno colpito», chiarisce Longoni. «Questa modalità slow tiene allenata l’intelligenza sequenzial, cioè quella più evoluta che serve ad analizzare, a scendere sotto la superficie e a organizzare i pensieri in modo profondo». Attenzione: lo slow reading non fa bene solo al cuore e alla mente, ma anche allo spirito, perché ispira calma e tranquillità. E in quest’ottica, l’antistress più potente è il libro tradizionale, che coinvolge vista, tatto e olfatto.
«Però, non è detto che la lettura veloce e quella lenta si escludano a vicenda, possono alternarsi», conclude l’esperto. «La scelta della carta o dell’ebook dipende dalle circostanze e dal tipo di scritto: un romanzo di evasione non perde il suo appeal anche se completato in fretta, mentre un saggio o un classico hanno bisogno di tempo e attenzione per poter essere apprezzati e dare frutti».