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Come imparare ad accettare le critiche

Se smetti di temerle, scoprirai che sono uno straordinario mezzo per migliorarti

Foto Jim Craigmyle/Corbis



di Maria Teresa Truncellito

Possono arrivare da chiunque, alcuni vicini al tuo “cuore”, altri lontani dal tuo mondo, ma l’effetto è sempre urticante. Sì, inutile negarlo, le critiche pungono. «Anzi, ci deprimono perché i giudizi negativi producono un’idea fallimentare di noi stessi, quasi di inutilità», commenta la dottoressa Maria Malucelli, psicoterapeuta a Roma. «Succede quando si affida agli altri – e non a se stessi – il compito di “costituire” il proprio valore personale, esponendosi a una serie infinita di esami che dura tutta la vita». Eppure, da quella che sembra un’offesa hai qualcosa da imparare. Parola di Barbara Berckhan, psicologa della comunicazione e autrice del Piccolo manuale per imparare a fare e a ricevere critiche, una guida per imparare ad accettare ed elaborare giudizi negativi come un’occasione di crescita.


PRENDI TEMPO

Da dove si parte? Calma e sangue freddo. «Di fronte a una critica, non metterti subito sulla difensiva e non dare risposte affrettate o giustificazioni indignate», suggerisce Barbara Berckhan. «Chiedi invece chiarimenti. Nessuno ti obbliga a rispondere subito: limitati a un “Grazie per avermelo detto, la tua/sua opinione per me è importante, perciò voglio rifletterci”».


RIDIMENSIONA

Prendere tempo serve anche per valutare quanto la critica “ti tange”. «Non puoi delegare al mondo il verdetto se tu vai bene o male», riprende la dottoressa Malucelli. «La prima valutazione deve partire da te a prescindere dagli altri. Così riporti la critica nella sua giusta dimensione: i giudizi sono opinioni degli altri. Non devi per forza farli tuoi. Anche se criticata rimani una persona degna di rispetto». Un’operazione-lucidità che ti aiuta a verificare la legittimità del giudizio. «Libera dalla paura di essere rifiutata o messa in discussione, viene fuori la verità», spiega Berckhan. «La critica è veramente giustificata? Ti chiede una correzione di tiro che migliora le cose o è solo un’intromissione negli affari tuoi? In quest’ultimo caso, qualsiasi considerazione è superflua».


RELATIVIZZA

Insomma, le critiche sono un faro (più o meno illuminato) che ti guida nelle relazioni interpersonali. «Le obiezioni sono un aspetto particolare di una situazione che, ovviamente, conosci solo tu», conclude Malucelli. «Quindi, se la critica ti pare sensata, intavola un dialogo: “Secondo te, cosa potrei cambiare o fare?”». Domanda che non ti distrugge. Ti migliora.


...E IMPARA ANCHE A FARLE

Ecco i consigli della psicologa Barbara Berckhan
1 NON AVERE PAURA. Se qualcosa ti dà fastidio, dillo subito. Se aspetti, l’altro si convince che va tutto bene. E la tua critica è vista come uno sbalzo d’umore.
2 SCEGLI. Criticare costa impegno e, spesso, è scomodo e rischioso. Perciò, seleziona: tieniti fuori da cose private, che non potrai mai cambiare e da altre che sono inezie.
3 TROVA LA SOLUZIONE. Smetti di pensare a cosa ti disturba e concentrati su come migliorare la situazione (piccoli cambiamenti, con chi parlarne).
4 MANTIENITI NEUTRALE. Attieniti ai fatti, evita diagnosi che finiscono per sfociare in litigi. Quindi, no a frasi come ”Lo fai per offendermi”.
5 NEGOZIA. Punta a un accordo: il passato non si può cambiare e, perciò, è inutile parlare di ciò che è successo. Non è meglio pensare a cosa si può fare in futuro?


Articolo pubblicato sul n° 15 di Starbene in edicola dal 31 marzo 2015

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