di Barbara Gabbrielli
Lo sguardo di molti uomini vola leggero sopra le cose: aggira i messaggi degli altri (troppo velati), non perde tempo dietro agli interrogativi (eccessivamente introspettivi), non si accorge dei margini di miglioramento (perlopiù scomodi). Avanti tutta, dunque, senza vedere errori o difetti personali e, nei casi peggiori, senza ammettere di aver sbagliato. Una fastidiosa miopia che porta gli uomini ad arroccarsi con presunzione su posizioni spesso indifendibili. Ma come si corregge questa intransigenza tutta maschile? Il primo passo è capirne le ragioni.
LE CAUSE
«Fin da piccoli i maschi vengono educati a non piangere mai, a mostrarsi tutti d’un pezzo», spiega la dottoressa Umberta Telfener, psicoterapeuta. «Questa formazione li rende meno attenti alle sfumature della loro interiorità e a come si pongono nei rapporti con gli altri». Tutta colpa delle mamme come al solito, allora? Assolutamente no, perché l’errore strategico non è solo delle madri, è anche delle compagne.
«In una relazione d’amore, spesso le donne sono portate a chiedere conferme al partner, a metterlo alla prova con un modo di ragionare provocatorio. A volte, quasi senza accorgersene, lo considerano un nemico a priori. Accusano, senza proporre. E questo di certo non aiuta gli uomini a prendere consapevolezza dei loro comportamenti. Anzi, così si mettono solo sulla difensiva e negano subito l’errore», spiega la psicoterapeuta.
COSA FARE
Innanzitutto, bisogna dimostrare a un uomo come si fa autocritica. «La prima regola è quella di fare dichiarazioni che cominciano con “Io” anziché con “Tu”», consiglia l’esperta. «Questo cambiamento nel modo di comunicare è molto efficace, perché dimostra subito la tua volontà di aprirti all’altro, di trasmettere uno stato d’animo incerto, un’esigenza, una difficoltà, un errore. Di rimettersi, quindi, al suo giudizio. Lui, con il tempo, imparerà a fare lo stesso e smetterà di sentirsi “debole” perché ha incontrato un ostacolo nella vita o ha sbagliato».
Per non irrigidirlo nelle sua “inespugnabile” posizione di difesa, impara a chiedere. «È qualcosa di diverso dall’accusare», prosegue la psicoterapeuta. «In questo modo non punti il dito contro di lui, ma spieghi come ti stai sentendo». Per esempio, di fronte a una multa appena arrivata un conto è dire: «Sono stanca, te ne occupi tu?». Altra cosa è affermare: «Non ne fai bene una e poi tocca a me perdere tempo per i tuoi errori».
Infine, per smuovere un uomo che non capisce la sua dose di responsabilità, serve una provocazione, una virata nelle abitudini della coppia e della famiglia. Smetti di anticiparlo, smetti di fare tutto tu. «Le donne hanno sete di controllo e tendono a occuparsi di tutto, non riescono a delegare », spiega l’esperta. «Ma se continui a riparare a tutti i suoi sbagli, lui penserà di potersela sempre cavare. Non prenderà mai coscienza delle cose che non vanno. E, di fronte alla più piccola critica, sarà enormemente sorpreso».
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Articolo pubblicato sul n. 43 di Starbene in edicola dal 13/10/2015