Le cause del problema
«Durante l’adolescenza, vedersi brutti è la regola di tutti i ragazzi», conferma Laura Romano, pedagogista a Como. «E come non capirli? Quelli che fino al giorno prima erano “bei bambini” si scoprono con acne, peluria, capelli unti... Non c’è da stupirsi se, guardandosi allo specchio, i giovanissimi sono disorientati e insoddisfatti: l’immagine reale, cioè quella che vedono riflessa, non coincide affatto con l’immagine sviluppata dalla loro mente».
A quel punto, però, per loro è impossibile negare il problema: «Il corpo li rappresenta molto più che in qualsiasi altra età della vita, se non altro perché è nuovo fiammante e deve ancora essere collaudato nelle sue enigmatiche funzioni e meravigliose prestazioni», spiega lo psichiatra e psicoterapeuta Gustavo Pietropolli Charmet nel saggio La paura di essere brutti. Gli adolescenti e il corpo (Raffaello Cortina, 12 €).
«Ho conosciuto ragazzi nei quali la paura di essere brutti prende piede e suscita angosce di forte intensità», prosegue l’esperto. Insomma, tu genitore ti ritrovi per qualche anno a fare i conti con i “complessi” di tuo figlio. E, con le tante emozioni (e dispiaceri) che prova perché fa a pugni con lo specchio. Per conviverci, puoi dargli una mano a diventare meno ostile nei confronti del suo viso e del suo corpo.