Negligenza
Nella pratica medica, incuria di un medico nello svolgimento dell’abituale iter diagnostico e nel trattamento dei pazienti. La negligenza è il fondamento della maggior parte delle richieste di risarcimento per cure mediche sbagliate. Essa include sia gli atti commissivi che omissivi.
Negligenza comparativa Nella negligenza giuridica, la pratica di comparare la negligenza provata contributoria (quella del paziente) con la negligenza provata professionale (quella del personale medico), per valutare i gradi di responsabilità e determinare la proporzione dei danni. Nei casi di cure mediche sbagliate, che coinvolgono negligenza provata sia da parte del medico sia del paziente, sono usate percentuali per esprimere il rispettivo grado di responsabilità di ciascuna delle parti. Se la negligenza contributoria è responsabile per il 60% della lesione o perdita, allora il medico potrebbe essere responsabile per il risarcimento del 40% del danno totale valutato.
Negligenza medica Condotta negligente da parte di un medico o di una struttura sanitaria che provoca lesioni, perdita o danno a un paziente. Per provare una cattiva condotta medica devono essere presenti tutti i seguenti elementi: deve esistere tra le due parti un rapporto professionale volontario, che obbliga pertanto il medico o un diverso sanitario al dovere di curare il paziente; il medico deve infrangere questo dovere di cura a causa della sua negligenza; il fatto negligente deve essere la causa immediata delle lesioni o del danno subiti dal paziente. Le lesioni o il danno devono essere compensati in termini economici.
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