Farmacovigilanza
Branca delle scienze mediche preposta a vigilare sugli effetti secondari dei farmaci e a diffondere la conoscenza dei metodi e dei mezzi necessari per implementare tale sorveglianza.
La maggior parte degli effetti indesiderati viene scoperta quando i prodotti farmaceutici vengono testati, prima della loro commercializzazione. La farmacovigilanza è stata creata per scoprire gli effetti secondari più rari di un farmaco, che si manifestano solamente quando questo viene utilizzato in una popolazione di pazienti sufficientemente ampia. La raccolta dei dati è affidata a medici curanti e farmacisti, cui viene richiesto di segnalare le anomalie constatate e quelle indicate dai pazienti. Qualunque sospetto, anche minimo, viene comunicato agli specialisti che si occupano di riunire le informazioni, valutarle e calcolarne il valore statistico. Se lo ritengono opportuno, questi specialisti possono dunque intraprendere indagini più o meno vaste e, se necessario, sollecitare le autorità a togliere dal commercio un farmaco rivelatosi nocivo. In tutti i Paesi industrializzati sono attivi enti di farmacovigilanza. Questi sono tra loro autonomi, ma il loro coordinamento è garantito a livello internazionale dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
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