di Ida Macchi
Alcuni anziani soffrono di disfagia e fanno fatica a deglutire il cibo: per aiutarli a mangiare c’è bisogno di qualche accortezza in più.
ATTENZIONE ALLA CONSISTENZA DEI CIBI
La prima regola da seguire? «Scegliere piatti con una consistenza gelatinosa e/o cremosa che non richiedono una lunga masticazione e che “scivolano” più facilmente nelle vie digestive, senza rischi che possano imboccare quelle aeree, innescando tosse, senso di soffocamento o infiammazioni polmonari», suggerisce la dottoressa Patrizia Ceccarani, direttore del Centro di Riabilitazione di Osimo (AN) e direttore tecnico-scientifico della Lega del Filo d’Oro, Onlus che assiste e rieduca i sordociechi. «Sono quelli che possono essere assunti con il cucchiaio e che, anche se semisolidi, non sacrificano il gusto».
IL MENU IDEALE
Come primo piatto, vanno benissimo le creme (di riso, di piselli), i passati di verdura (senza filamenti o bucce), semolini o vellutate di verdura (di carote, zucca). Come secondo invece, ben vengano le mousse (di prosciutto cotto, di salmone o tonno), frittate molto morbide o del formaggio cremoso tipo robiola, magari accompagnati da una morbida purea di patate o da un flan di verdure che non contenga però pezzi interi.
Ottimi come spezzadigiuno budini dolci, yogurt e gelati. «Grazie alla loro temperatura fredda, aumentano la velocità e la facilità di deglutizione», spiega la dottoressa Ceccarani.
I PIATTI DA EVITARE
Vanno invece evitati cibi misti (solidi/liquidi) come la pastina in brodo, il latte con i biscotti o con il pane, il minestrone con le verdure intere: l'anziano ha difficoltà a gestire contemporaneamente in bocca alimenti che hanno diverse velocità di scorrimento.
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