di Simona Santoni
"Non fumo perché al cinema non si può fumare. E non riuscirei mai a guardare un film senza fumare, se fumassi". Così parlava uno degli strampalati protagonisti del film Santa Maradona, piccolo cult italiano con Stefano Accorsi.
Al cinema, invece, si fuma eccome. Non in sala, certo, ma sul grande schermo. Un rapporto dell'Oms lancia l'allarme, che cade in contemporanea con l'entrata in vigore in Italia delle nuove normative anti-fumo. Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità sono troppe le sigarette nei film, a Hollywood come nel resto del mondo, Belpaese compreso. Altro che fascino alla Humphrey Bogart: le scene di fumo sarebbero diventate un modo per aggirare i divieti sulla pubblicità del tabacco. E spingerebbero verso la "bionda" tanti adolescenti.
NON SOLO HOLLYWOOD
Uscendo dalla visione di Good Night, and Good Luck di George Clooney o Carol di Todd Haynes, effettivamente può venire addirittura l'istinto di annusare i propri abiti per sincerarsi che non odorino di fumo, tante son le sigarette che volteggiano di mano in mano. Ma non è solo Hollywood a dare il cattivo esempio.
Se il 44% dei film a stelle e strisce e il 36% di quelli giudicati adatti agli adolescenti conterrebbero scene in cui si fuma, le percentuali sono ancora più alte in Europa. In Germania cinque dei sei film prodotti in patria, entrati nella top ten dei più visti nel periodo tra il 2010 e il 2013, mostravano attori che fumavano, in Francia cinque su sette, in Italia quattro su quattro. In tutti e quattro i casi italiani, i film hanno anche ricevuto finanziamenti statali.
VIETARE AI MINORENNI I FILM TROPPO "FUMOSI"
Secondo gli esperti dell'Oms, guardare film ricchi di scene di fumo porta i ragazzi a una maggiore propensione a fumare. Una ricerca americana avalla la preoccupazione: il 37% degli adolescenti fuma perché "ispirato" dalle pellicole.
"Nonostante le restrizioni sulla pubblicità del tabacco, i film sono uno degli ultimi canali con cui esporre milioni di adolescenti a immagini di fumatori", ha detto Douglas Bettcher, direttore della Prevenzione dell'Oms.
Diverse sono le misure politiche che l'Oms suggerisce di adottare: certificare nei crediti delle pellicole che i produttori non hanno ricevuto soldi dalle multinazionali del tabacco, non mostrare le marche di sigarette, proiettare prima dei film massicce dosi di pubblicità contro il fumo. L'ipotesi forse più drastica piacerà poco alle major cinematografiche: vietare ai minori i film con scene in cui si fuma.
LA PROPOSTA ITALIANA
Alcuni mesi fa anche il ministro Beatrice Lorenzin si era posta il problema. Aveva però creato gran scompiglio la sua ipotesi di vietare di fumare nei film e nelle serie televisive, qualora le sigarette dovessero "essere accese in un numero eccessivo di scene". Da Francesca Archibugi a Paolo Sorrentino, da Gabriele Muccino a Paolo Virzì, da Mario Martone a Gabriele Salvatores, molti registi italiani avevano preso posizione contro la proposta, che secondo loro violava "quella libertà di espressione che è alla base della nostra vita democratica".
Ecco una carrellata di film cult con la "bionda" in bocca:
2 febbraio 2016
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